ITALIA – Gjon Kolndrekaj la chiesa cattolica e le religioni
Intervista di Paola Pacifici
ROMA – Il suo film “Videocatechismo della chiesa cattolica” girato in 70 paesi
Autore, regista e produttore del film più lungo della storia, come nasce e perché?
Nel corso della mia carriera ho avuto modo di maturare esperienze cinematografiche e personali con le tre religioni monoteistiche. L’idea di questo film nasce da una serie di coincidenze, anche storiche, che hanno concorso a realizzare quello che era un desiderio di Giovanni Paolo II che si è incontrato con la lungimiranza di Don Giuseppe Costa già direttore della Libreria Editrice Vaticana di trasformare il Catechismo della Chiesa Cattolica in immagini. Un patrimonio di valori fondamentali da tramandare alle nuove generazioni nel linguaggio dei giovani: le immagini. La Santa Sede era pronta ad accogliere l’idea di trasformare i suoi testi più importanti quale il Catechismo in opera cinematografica. Un film di 25 ore diviso in 46 episodi che include il vecchio e nuovo testamento. Una sceneggiatura di 1000 pagine.
“Videocatechismo della Chiesa Cattolica”, pioniero della tecnologia 4k. Cioè?
Le riprese di questa opera sono iniziate nel 2013, la tecnologia stava sperimentando le riprese in 4K, mi fu chiesto di provare ed accettai. In principio fui affascinato dalla qualità delle immagini. Eccezionali! Presto mi resi conto per un opera come il Videocatechismo, destinato a durare nel tempo, era la più adatta. Questo significò anche l’impegno di formare un Tim di cameraman e un certo rallentamento sulle riprese. Anche i costi di produzione si moltiplicavano. E per questo considerati la prima produzione al mondo ad usare il 4K.
Qual è oggi il messaggio che la chiesa e la religione deve dare ai fedeli e soprattutto ai giovani?
E’ una domanda impegnativa alla quale non posso dire quale è il messaggio che la Chiesa deve dare ai giovani, ma di certo con questo lavoro del Videocatechismo, la Chiesa ha anticipato i tempi dimostrando di avere grande attenzione verso i giovani e le future generazioni. Il Catechismo della Chiesa Cattolica racchiude in esso il principi e i valori fondamentali universali: il creato, il credo, il bene comune, la giustizia sociale, la pace, l’accoglienza, la famiglia, la società…….
Per questo “insolito, significativo ed imponente” film si stanno raccogliendo le firme per potergli riconoscere, a giusto merito, un OSCAR?
Questo lavoro ha raccolto un grande consenso dei media internazionali e di pubblico, a dire il vero non immaginavo neppure io. L’idea dell’Oscar onorario è nata alla Festa del Cinema di Roma 2019. Precedentemente, il film era stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2019 , dove ha riscosso un grande successo della stampa oltre 180 articoli nazionali ed internazionali che uniti al successo della presentazione dell’anteprima mondiale, realizza tra la carta stampata, i Tg nazionali ed internazionali, e alcuni speciali un imponente rassegna stampa, forse quasi unica . Da qui l’idea di proporre, soprattutto per i temi trattati e la imponente partecipazione di oltre 60.000 persone di cui 1200 attori in costume che interpretano soprattutto il nuovo testamento, l’ Oscar Onorario. Certamente, il pensiero mi onora e ringrazio quanti, in tutto il mondo, si stanno adoperando.
Girato in 70 paesi del mondo, quale paese, secondo te è stato od è più “ sensibile” a livello religioso?
Senza dubbio i paesi dell’america latina. Con grande sorpresa, ho trovato una profonda fede nei popoli africani. Il Catechismo è un testo universalmente conosciuto, questo ha facilitato il compito, ma voglio ricordare che hanno partecipato con entusiasmo anche comunità di religioni diversa da quella cattolica. Anche per sottolineare che il Catechismo della Chiesa cattolica esprime contenuti universali e pertanto ecumenici.
La religione, è decisiva nella vita sociale e nei rapporti con altri paesi?
Partendo dal concetto che le religioni nel loro insegnamento racchiudono in se i principi e i valori fondamentali universali, come tale è decisiva nella vita dei popoli. Altro è la Fede che varia secondo il credo. Spesso tra Fede e religione si fa confusione.
Gjon, quale è stato o sono state le scene che ti hanno emotivamente convolto di più in questo film?
Questo film è un “mosaico”, ogni immagine è stata pensata, studiata, incastonata per tradurre in modo corretto il concetto da esprimere. Ogni immagine è fondamentale all ‘altra, come una catena compongono l’opera. La produzione è durata 6 anni e molte sono state le scene che mi hanno toccato, per esempio tutte quelle girate negli ospedali, poi quelle impegnative con le forze armate che colgo l’occasione per ringraziare ancora per l’impegno e l’accoglienza, quelle più a rischio girate al polo nord nel freddo glaciale o 40 gradi all’ombra in africa. In mongolfiera, in aereo, con gli asini, con i cani che trainano la slitta, in mare, in canoa, con i bambini che hanno rappresentato gli angeli, la danza con i balletti, sono tante. Si immagini che ho usato 16.000 location.
Nella tua importante carriera hai conosciuto 4 Papi e con Giovanni Paolo II realizzi “ Viaggio nei luoghi del Sacro”?
Sono stato fortunato ad aver conosciuto e parlato con questi grandi uomini. Con Giovanni Paolo II a cui mi legava un profondo legame, anche incoraggiato da Madre Teresa ho realizzato Viaggio nei Luoghi del Sacro, il primo programma per il grande Giubileo del 2000. Un grande successo per la RAI, ma soprattutto rappresentò anche un format importante: il turismo religioso in TV. Venduto in oltre 24 paesi nel mondo.
“Matteo Ricci, Gesuita nel regno del drago”, con il benestare del Governo Cinese. Che esperienza è stata?
Un lavoro impegnativo! Per la prima volta la Repubblica Popolare della Cina apriva ad una regia cattolica e concedeva un importante benestare. Un film impegnativo girato tra Italia e Cina e doppiato in 7 lingue , proiettato in 99 Paesi e molte istituzioni, cito solo alcune Unesco di Parigi, Onu , Parlamento europeo…. All’anteprima mondiale in Santa Sede il 28 giugno 2009, fu presieduta dell’Ambasciatore della Repubblica Popolare della Cina, questo rappresentò un avvenimento storico, per la prima volta un Ambasciatore di quel Paese varcava i confini della Santa Sede. L’intervento dell’ambasciatore, già molto atteso, fu un intervento memorabile e ripreso dai media mondiali.
Gjon, regista di oltre 80 film e documentari-Perché si diventa regista. Ti hanno definito “ il più grande del settore”?
Io sono venuto in Italia per studiare regia all’età di 17 anni. Sono entrato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ed ho avuto la fortuna di avere grandi maestri tra cui: Frank Capra a Joris Ivens, Francesco Rosi, Valerio Zurlini, Istvan Gaal, alla passione ho potuto aggiungere la preparazione, lo studio e l’esperienza con questi grandi del cinema. Quando la vita di dona la possibilità di conoscere degli esempi cosi grandi, inevitabilmente si innesca il desiderio di seguire l’esempio. In quanto alla seconda parte della domanda, non credo di essere il più importante nel settore del sacro, alcuni media lo hanno detto e ne sono lusingato. Personalmente fare il regista è un lavoro che svolgo con e per passione , se poi mi vengono riconosciuti dei meriti, vuol dire che ho fatto qualcosa di buono.
Fra tanti e famosi “ maestri” che hai avuto, quale è quello che ti ha “ coinvolto “ di più?
Tutti! In particolare Frank Capra per la semplicità della persona e mi affascinava il suo modo di raccontare la gente, la vita, le storie come delle favole. Certamente chi mi ha coinvolto totalmente è stato Joris Evans del quale ho seguito le orme. Come diceva lui: “ Narrare più difficile che raccontare…..”. In realtà documentare la realtà attraverso l’immagine è più difficile che realizzare un film.
Trent’anni di carriera in Rai, tanti programmi importanti e per 10 anni hai diretto“ Linea verde”. Come è cambiata oggi l’agricoltura?
In Rai ho diretto importanti programmi di successo, alcuni ho creato i format che ancora oggi vengono seguiti. “Linea Verde” era la trasmissione più vista e popolare si è giunti a risultati incredibili 12.milioni di spettatori, oltre il 50% di sher. Abbiamo girato il mondo!!! Un esperienza irripetibile! Abbiamo portato in Tv l ‘innovazione tecnologia, la sana alimentazione e l’educazione per l’ambiente e il territorio. Eravamo nei luoghi della storia, abbiamo seguito la perestrojka, in Romania alla morte di Ciausescu, a Cernobyl due giorni dopo lo scoppio della centrale, la caduta del muro di Berlino, in Cina, ed è stata la prima trasmissione straniera ad entrare in Albania. ECO92 il primo summit mondiale sull’ambiente a Rio de Janieiro con tutti i capi di stato, la guerra in jugoslavia solo per citarne alcune. Oggi l’agricoltura esprime un concetto diverso è diventata tecnologica e globale, dimenticando di valorizzare prodotti locali e di tradizione.
Una domanda a Gjon, uomo no artista, sei più sacro o profano?
Domanda interessante……ci devo pensare.
Con la zia Maria Teresa di Calcutta