Tante importanti esperienze

TRAPANI – L’Avvocato Pietro Bruno: “I beni confiscati sono dei e per i cittadini”

Intervista di Paola Pacifici
Avvocato, dottore commercialista, due attività che si completano?

Certamente si, e scorrendo la mia storia professionale tale aspetto emerge in tutta evidenza. La prima laurea magistrale l’ho conseguita nel 1989 in Economia e Commercio. Ho ottenuto velocemente il titolo abilitativo l’anno successivo iscrivendomi all’Albo dei Dottori Commercialisti di Trapani. Poi il militare, come Ufficiale di Complemento nell’Arma di Artiglieria e sede operativa nel Triveneto. Congedatomi ho raggiunto Milano, dove ho esercitato la libera professione di Dottore Commercialista nello studio del mio maestro, fratello di mia madre e mio padrino di battesimo, a cui devo tutto perché mi ha insegnato come operare dandomi nozioni che non si possono apprendere sui libri. L’esperienza Milanese mi ha fatto comprendere che le aziende necessitano di un molteplice apporto consulenziale, sia dal punto di vista di bilancio e societario, che dal punto di vista legale; mi sono così determinato a iscrivermi per conseguire la seconda laurea magistrale in giurisprudenza. La vita mi ha fatto poi scegliere di operare a Trapani, una piazza economicamente depressa, in cui la mia specializzazione non avrebbe avuto occasione di esprimersi al meglio se non esclusivamente in ambito concorsuale. Quale professionista fiduciario del Tribunale intrapresi allora nel 1997 l’attività di amministratore giudiziario di beni sequestrati e confiscati. Nel 2004 ho conseguito la seconda laurea e poi anche l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nel 2007. Attraverso la gestione di aziende in sequestro/confisca ho potuto dare un apporto professionale a tutto tondo potendo riassumere in me la sintesi di due professionalità che mi hanno dato occasione di poter articolare al Giudice le istanze autorizzative per porlo nel minor tempo possibile nella migliore condizione informativa per il decidere.

Sei un Coadiutore dell’Agenzia Nazionale Amministrazione dei Beni sequestrati del Tribunale di Trapani, cioè?

La legge speciale prevede che dopo la confisca di secondo grado, non ancora definitiva, le competenze di amministrazione dei beni confiscati (tra cui pure i compendi aziendali) sono rimessi all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, un Ente sotto il controllo del Ministero dell’Interno. Sempre la legge speciale impone poi che l’Agenzia nomini uno o più coadiutori attingendo dall’Albo Nazionale degli Amministratori Giudiziari, Albo che mi vede iscritto con la specializzazione per l’amministrazione delle aziende. Il Coadiutore è un professionista specializzato che opera sul territorio per la migliore gestione dei compendi per cui è nominato sotto il controllo e la direzione dell’ANBSC. Purtroppo l’Agenzia non si fa carico dei problemi dei professionisti incaricati, soprattutto, non garantisce loro una remunerazione adeguata (in molti casi anche nessun compenso per l’opera prestata) neppure di fronte a continue condanne giudiziali con un doppio svantaggio, quello di dover pagare anche spese legali e quello di perdere la collaborazione dei professionisti stessi. Il tutto in spregio delle norme sull’equo compenso.

Recentemente in un centro commerciale confiscato alla mafia è stato presentato il libro del Generale Alessandro Butticè (in congedo) “IO, L’ITALIA E L’EUROPA – PENSIERI IN LIBERTA’ DI UN PATRIOTA  ITALIANO-EUROPEO”?

É vero. Il Centro Commerciale Belicittà è un bene confiscato alla mafia di Castelvetrano fin dal 2013, gestito  in un’ottica restitutoria al territorio  e ai suoi abitanti. Dopo aver riorganizzato la gestione e riacquisito gli equilibri aziendali, da un paio di anni abbiamo inaugurato la “Divisione per il sociale”, spazio dedicato ad iniziative anche culturali che ha l’obiettivo di restituire la libera fruizione del bene al territorio ed ai cittadini. In questo ambito abbiamo avuto il piacere di ospitare Alessandro Butticè per la presentazione del suo libro  “IO, L’ITALIA E L’EUROPA – PENSIERI IN LIBERTA’ DI UN PATRIOTA  ITALIANO-EUROPEO”.  L’iniziativa ha visto la partecipazione di un folto pubblico e di circa 2.500 presenze in diretta web. Abbiamo avuto il piacere di avere la presenza anche della Presidente Onorevole Caterina Chinnici, magistrato ed eurodeputato, che del libro ha curato la prefazione e la collaborazione dell’ISTITUTO COMPRENSIVO L. Radice – Pappalardo di  Castelvetrano che ha curato con 16 elementi d’orchestra l’esecuzione dell’Inno alla Gioia (quale emozione: 16 ragazzini che ci hanno trasportato in Europa sulle note musicali di L. V. Beethoven!). Si è parlato dell’istituzione europea e della sua importanza  senza dover scarificare il concetto di appartenenza nazionale e di origine. In continuità con la presentazione del libro Alessandro Butticè, che ha devoluto tutti i proventi della vendita dei volumi all’associazione Mato Grosso ed allo sportello antiviolenza del Codacons, sarà ancora a Castelvetrano in occasione della giornata europea per parlare agli studenti di Castelvetrano.

Sei Presidente del Collegio Revisori, cioè?

Presso il Ministero dell’economia e delle finanze è istituito il Registro dei revisori legali. Il Revisore è un esperto in contabilità, bilancio e controllo delle scritture contabili di società di capitali, enti pubblici, privati e non profit. Il nostro lavoro è relativo a una molteplicità di discipline economiche e spesso giuridiche. Dobbiamo garantire che i conti siano a posto, per salvaguardare chi entra in contatto con le aziende controllate. Dobbiamo assicurare il rispetto delle leggi e l’adeguatezza degli assetti organizzativi

Un revisore aiuta le aziende?

É una figura obbligatoria superati certi parametri, ma proprio per questo è indispensabile per una corretta conduzione aziendale. Certo un’azienda dotata dell’organo di controllo è sottoposta al suo vaglio, ma anche alla sua consulenza per il rispetto delle normative sia in ambito civile che penale, sia in ambito tributario ma anche amministrativo.

Chi è un “custode giudiziario” e quale il suo compito, e un “amministratore  giudiziario”?

Il termine custode implica cura e salvaguardia, mantenimento della cosa custodita così come è stata consegnata a chi deve occuparsene. Generalmente un custode giudiziario è un professionista, nominato appunto dal giudice, che sostituisce il proprietario di un bene, soggetto che viene spossessato per diversi motivi, soprattutto di carattere penale. Un bene in custodia può essere stato utilizzato per scopi illeciti, ma una volta affidato ad un professionista specializzato può tornare a produrre benessere e ricchezza sotto forma di  molteplici modalità. L’Amministratore Giudiziario è un custode della gestione aziendale, deve prima di tutto regolarizzare gli asset aziendali alle vigenti normative, regolarizzare dunque sia il personale che gli assetti di sicurezza e regolarità amministrativa, per poi restituire al mercato un compendio funzionale ed efficiente. Purtroppo non sempre si può riuscire in questo intento, causa l’impossibilità di accedere al mercato dei capitali per i più opportuni investimenti, causa anche il fatto che molte aziende nascono per scopi illeciti e, una volta interrotto il trend di irregolarità, non hanno risorse sufficienti a stare sul mercato. Per questo non è corretto dire che lo Stato e gli amministratori giudiziari fanno fallire e chiudere le aziende sequestrate, ma l’opinione pubblica è poco informata su questo tema e si preferisce dare giudizi sintetici anche a costo di non focalizzare il vero problema.

La Fondazione ADR nasce per ….?

ADR è la sigla internazionale (Alternative Dispute Resolution) che rinvia in senso metagiuridico alla risoluzione dei problemi tra soggetti economici, individui e/o società, mediante utilizzo degli istituti della mediazione civile e della risoluzione delle crisi da sovraindebitamento. Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha istituito questa Fondazione per occuparsi di queste problematiche impartendo ai propri iscritti i più opportuni strumenti professionali. Mentre nella mediazione primeggiano gli avvocati, le crisi da sovraindebitamento sono appannaggio prevalente dei Commercialisti che per primi hanno costituito un organismo iscritto al Ministero di Giustizia (quello di Roma) e che hanno costituito su tutto il territorio nazionale oltre l’80% dei 400 organismi esistenti. Ho avuto la fortuna di vedere nascere questa iniziativa professionale nel 2015 essendo incaricato anche di assumere il ruolo di formatore dei colleghi che volevano abbracciare questa affascinante e complessa materia. Ove rispettati i requisiti di legge, sia in senso soggettivo che oggettivo, si fornisce ai soggetti in difficoltà una seconda chance ed un’occasione per liberarsi dai debiti attraverso dei piani di risanamento,  della durata media di 8-10 anni, al cui termine si può ottenere l’esdebitazione di quanto non sia stato possibile corrispondere ai creditori. Il risultato è un fresh start per una nuova pagina di vita economica all’insegna di un ricorso all’indebitamento più consapevole e più aderente alle proprie possibilità; e naturalmente meno spazio per gli usurai.

Avvocato un cv molto importante ed impegnativo e con tante esperienze lavorative. quali quelle che ti sono più congeniali?

Fin da bambino sognavo di essere d’aiuto agli altri, questo mi è stato insegnato, questa è la finalità del sapere. Considerare che un soggetto con più lauree sia un’eccellenza ex se è un grave errore: avere la possibilità di specializzarsi e di acquisire una cultura poliedrica è invece un modo per vedere il mondo con diversi occhi, per interpretarlo e orientare ogni scelta a finalità positive. Oggi ho ridimensionato molto le mie aspettative, sono stato deluso da molti accadimenti, ma non ho cambiato idea: sono e resto una persona che protende al bene.

Accanto ad un professionista come te, c’è anche una persona che ami e che ha la passione per la musica?

La musica è una componente fondamentale della mia vita, insieme alla natura ed in particolare al mare. La musica è un linguaggio universale che crea armonia, un giorno ti leggerò una mia creazione sulla creazione della musica. La donna che mi sta accanto non vive la musica come me, ma è lei stessa la mia musica e i nostri figli suonano entrambi e si esprimono con la musicalità della gioia di vivere. Credo di avergli dato questo dono come io stesso l’ho ricevuto e spero di comunicare armonia a tutti coloro che entrano in contatto con me.

Ma che personaggio celebre nel mondo avresti voluto essere e che tipo di musica ami e perchè?

Non penso a nessun personaggio celebre che vorrei essere stato, penso piuttosto alle qualità che hanno reso celebri molti personaggi: il coraggio dei navigatori, la fede di Abramo, il genio di Leonardo… amo la musica jazz perché è armonia pura, una regola in continua evoluzione che si inventa e si destruttura ad ogni passaggio melodico… per poi originare un concetto armonico sempre nuovo e imprevedibile; è una regola assoluta che si può comprendere solo abbandonandosi alla creatività. Quanto al personaggio famoso che avrei voluto essere, ecco, forse non è ancora esistito, o forse sono contento di essere me stesso con tutti i miei milioni di difetti.

Durante la presentazione del libro del Generale Guardia di Finanza Alessandro Butticè (in congedo). Onorevole Caterina Chinnici – Cav. Alberto Catalanotti (autore della copertina del libro) – Generale Alessandro Butticè (autore)