Il Presidente Fabio Armari: quanto è importante la beneficenza

Il Presidente con l’Ambasciatore italiano Riccardo Guariglia

La Società Italiana di Beneficenza in Spagna per gli italiani e con gli italiani

Intervista di Paola Pacifici

Presidente di recente nomina alla Societá Italiana Beneficenza, quando nasce e perché ed i suoi scopi?

La Società Italiana di Beneficenza è un’associazione senza animo di lucro fondata alla fine del XIX secolo. Aiuta le persone italiane vulnerabili residenti in Spagna a ritrovare una condizione dignitosa e stabile. I volontari e le volontarie, ognuno di loro mosso da un puro spirito umanitario e secondo la propria disponibilità di tempo, permettono lo svolgimento di tutte le attività programmate e la raccolta dei fondi economici per autofinanziarsi e investirli in aiuti agli assistiti. La SIB é impegnata anche in attivitá di supporto presso la Scuola Italiana di Madrid, dove svolge il servizio di monitoraggio quotidiano nel momento del pranzo degli alunni e offre attività pomeridiane culturali e sposrtive dopo scuola, supportando le famiglie nella gestione dei ragazzi. Gli introiti di tali attivitá vengono poi reinvestiti in azioni di aiuto e beneficienza. Quotidianamente la SIB si impegna nella realizzazione di un ideale di società dove il maggior numero di persone possa accedere alle disponibilità necessarie per conseguire una stabilità economica e sociale all’interno della propria comunità.

In realtá la SIB non è una societá ma una associazione  di volontari. Quanti siete e quanto sono importanti per la SIB?

Corretto, la SIB é una associazione di persone che offrono, come dicevo, il loro tempo e le proprie “competenze e capacitá” per aiutare nostri connazionali meno fortunati. Io dico sempre che i Volontari sono l’anima della SIB, sono indispensabili: senza di loro non esisterebbe l’associazione e non potremmo aiutare nessuno. Ciascuno, per la disponibilitá che puó offrire, per il tempo che puó dedicare sottraendolo alle proprie famiglie o ad altri interessi, con le capacitá che puó apportare, contribuisce alla causa per la quale la SIB é stata creata. La SIB si autofinanzia con le attivitá che svolge o con gli eventi che organizza, in cui oltre alla partecipazione attiva dei Volontari, la maggior parte delle volte veniamo aiutati anche da altre entitá e aziende che ci offrono gratuitamente materiali, cibo e servizi. La stessa Camera di Commercio Italiana in Spagna, con cui abbiamo anche organizzato eventi in stretta collaborazione, ci ha sempre supportato con le proprie competenze ogniqulvolta ne abbiamo avuto bisogno. Quanti siamo? Mi viene naturale rispondere non abbastanza! Siamo circa 25 persone, con un “nucleo storico” di Volontari che fanno parte della SIB da molti anni e alcune incorporazioni più recenti (io sono uno di questi….) ma abbiamo bisogno ed piacere di allargare questa “famiglia” alle persone che abbiano il desiderio di dedicare una parte del loro tempo agli altri,  che possano portare anche nuove idee e proposte. Abbiamo inoltre il supporto di due professioniste, dipendenti dell’associazione: un assistente sociale professionista, perchè per incontrare inizialmente le persone che si rivolgono a noi, capire di cosa abbiano realmente bisogno e prioritizzare gli aiuti è necessario avere una formazione specifica, e Simona che si occupa principalmente della parte amministrativa, per garantire il buon funzionamento della associazione.

Che cos’è la beneficenza….. “Far del bene agli altri e anche a se stessi”?

Assolutamente si!! Fare beneficienza o volontariato amplia le nostre prospettive e i nostri orizzonti, ci fa sentire parte di una comunità e penso che contribuisca in generale ad incentivare una predisposizione d’animo positiva. Facendo volontariato s’incontrano altre persone guidate da valori simili ai nostri, la rete di conoscenze si amplia e si condividono insieme esperienze importanti e significative. Nello stesso tempo, si entra in relazione con persone lontane da noi, con problemi e necessitá, spesso basiche ed urgenti, diverse dalle nostre. Penso che riuscire a risolvere qualcuna delle necessitá di una persona che senza vergogna chiede aiuto, guardarla negli occhi, scambiare qualche parola e vedere magari il suo sorriso di gratitudine, porta con sè una sensazione di soddisfazione e benessere mentale. Ma non solo. Io credo che consenta anche di acquisire maggiore fiducia in sé stessi e negli altri, migliori l’autostima e incoraggi a modificare in positivo il punto di vista con cui osserviamo noi stessi e ciò che ci circonda. Quindi, la risposta alla tua domanda è: Assolutamente si!! Dedicare un pó del nostro tempo, poco o tanto che sia, ad aiutare altri meno fortunati fa bene ad entrambi!

Presidente, Sant´Agostino diceva “ se hai bisogno di una mano, ricordati che io ne ho due”. Questa è la SIB?

Per quanto è nelle nostre possibilità, direi di si. Chiaramente abbiamo dei limiti, economici e di tempo, essendo una organizzazione di volontari. Non siamo perfetti, ma ce la mettiamo tutta per soddisfare le necessità di chi si rivolge a noi.

Pochi giorni fa c’è stata una importante iniziativa durante la consegna dei Premi all’Italianità, e la SIB e stata una protagonista?

In realtá i veri protagonisti sono stati alcuni nostri connazionali che si sono distinti in questi anni per aver rappresentato l’italianitá in Spagna, nei diversi campi in cui operano. L’evento, organizzato da Comites di Madrid, ha voluto celebrare  e premiare con un riconoscimento queste eccellenze. Il presidente del Comites Andrea Lazzari e i suoi consiglieri hanno deciso di devolvere in beneficienza alla SIB una somma importante, equivalente al costo di organizzare il brindisi a fine evento (trasformando il classico brindisi in un “brindisi solidario”), con l’obiettivo di aiutare le persone vittime di una violenza di genere. Ho ritirato io personalmente, in rappresentanza della SIB, l’assegno consegnatomi sul palco da parte del presidente del Comites Andrea Lazzari e del responsabile della Politica Esterna del’Ambasciata Italiana Marco Lapadura, avendo anche la possibilitá di raccontare brevemente cosa rappresenta e cosa fa la SIB. Ho visto facce amabilmente sorprese e interessate nel sapere che esiste la nostra associazione e nel conoscere quale è la nostra missione. É stato veramente un bel momento, emozionante e toccante, con le persone che si sono alzate in piedi per applaudire il gesto del Comites e, credo anche, l’impegno della SIB nella sua azione di aiuto e beneficenza verso i nostri connazionali.

Tu sei stato un dirigente di importanti aziende italiane come Autogril  in Spagna e oggi sei in Alice Pizza. In Spagna sono presenti molti marchi italiani e quindi tanta italianitá…

L’italianitá è qualcosa di magnetico che ha sempre affascinato e continua ad affascinare milioni di persone nel mondo. E la Spagna non si differenzia in questo, anzi, i nostri “cugini”spagnoli sono tra i principali estimatori dei prodotti e dei marchi italiani. Una cena o un pranzo per noi significa molto piú che consumare un piatto: è sinonimo di una cultura che vede nel cibo la espressione di creativitá, passione e gioia. E gli spagnoli adorano queste cose. Da un punto di vista meramente di opportunitá imprenditoriale, esportare i nostri prodotti e marchi in Spagna é molto meno complesso rispetto ad altri paesi: penso alla logistica, alla lingua, alle abitudini ed ai piaceri simili (amiamo entrambi la convivialitá, il piacere di stare insieme agli altri ed allontanare i problemi con una battuta, il sorriso e l’empatia sono tratti comuni, etc…). E inoltre abbiamo una Camera di Commercio e Industria Italiana a Madrid che é tra le migliori, tra le camere italiane all’estero, per professionalitá e volume di eventi/iniziative organizzate e gestite. Nel campo dei prodotti e dei servizi in Italia abbiamo sviluppato delle eccellenze incredibili, di cui andare fieri, che stiamo diventando bravi a comunicare e diffondere al di fuori dei nostri confini. Di questo ci si rende quando si esce dai propri confini e credo fermamente che tutti noi italiani all’estero dobbiamo essere ambasciatori della nostra italianitá, senza presunzione e nel rispetto del paese in cui ci troviamo. In Autogrill Iberia, con il mio team, abbiamo fatto un gran lavoro, aumentato la presenza sul territorio acquisendo nuove location e portando qui alcune best practices giá sperimentate in Italia. Poi io sono sempre più convinto che, soprattutto nella ristorazione commerciale, non si possa “trapiantare in toto” un modello, ma sia necessario adattarlo al contesto, mantenendone l’essenza e modificandolo, in termini di prodotti e modalitá di servizio, alle abitudini del paese. Ora sto supportando Alice Pizza, concetto che si sta espandendo in questi ultimi anni con crescite a doppia cifra in Italia e che ha si è posto tra gli obiettivi strategici quello di portare l’eccellenza del suo prodotto anche all’estero. In Spagna stiamo crescendo, abbiamo appena aperto il secondo punto di vendita a Madrid ed abbiamo definito un piano di sviluppo importante. Produciamo, in modo del tutto artigianale, la tradizionale pizza romana che poi viene venduta al peso, cosicchè il cliente possa scegliere ed assaporare quanti gusti vuole, senza vincolo della dimensione del trancio. Il prodotto è premium e stiamo avendo riscontri molto positivi dai nostri clienti, italiani e non. Invito tutti a provarlo…:-)))

Oggi rappresenti anche la SIB , che programmi sono previsti?

Nel corso degli anni, tutte le precedenti gestioni hanno fatto crescere la SIB, definendo il modello di funzionamento, le opportunitá e le azioni ricorrenti per raccogliere fondi da reinvestire nell’aiuto ed organizzando eventi benefici (penso ad esempio alla festa di Carnevale o il mercatino di Natale), alcuni dei quali sono diventati un appuntamento storico sia per i connazionali che per tanti spagnoli, i quali hanno sempre partecipato sia per il gusto del divertimento sia perché sapevano di contribuire a fare qualcosa di bene. Non voglio disperdere tutto quanto di buono fatto, ma andare in continuitá con questa preziosa base, provare a migliorarla ed integrarla con qualcosa di nuovo. Con il contributo di tutti i volontari e consiglieri. Di sicuro, dopo l’interruzione forzata nei due anni di pandemia e alcune difficoltá nell’organizzazione degli eventi nell’anno passato, sará nostra cura far di tutto per riprendere gli “eventi storici” della SIB. Lo scorso Natale, ad esempio, non abbiamo potuto organizzare il mercatino: i locali del Consolato, dove si era tenuto nel 2019 non erano purtroppo disponibili e organizzare un evento simile all’aperto (dove era stato fatto invece nel 2021 in collaborazione con la CCIS) era troppo rischioso per noi, considerando la complessitá organizzativa e la difficoltá di preventivare i costi elevatissimi di energia. Ci impegnamo ad arrivare al prossimo Natale con un mercatino ancor piú bello! Pensando al futuro, mi piacerebbe organizzare degli eventi benefici, anche di interesse culturale, con le diverse associazioni volontarie di italiani in Spagna, con la scuola italiana e con altre entitá con cui ora ci attiveremo. Insomma riuscire a fare un pò di Sistema Italia. Pensando al fine ultimo della SIB, che ricordo sempre è di aiutare i nostri connazionali in difficoltà, io ho il “sogno” di porre le basi per far evolvere il tipo di supporto che diamo: poter trasformare l’”assistenzialismo” in ”inclusione”, nei casi in cui sia possibile, per far sí che il nostro supporto assistenziale sia temporaneo, permettendo alle famiglie in difficoltá di inserirsi o re-inserirsi in modo degno nel constesto sociale. Penso ad esempio ad orientare il nostro supporto a introdurre alcuni assistiti nel mondo del lavoro, con l’aiuto e la collaborazione delle nostre reti di contatti o con le aziende specializzate. Oppure a creare delle borse di studio per aiutare i ragazzi delle famiglie assistite a frequentare degli studi al fine di crearsi un futuro. Tutte azioni in un’ottica di creare qualcosa di lungo termine, cercando di supportarli per il futuro e non solo per la situazione contingente. Inutile nascondere che “tra il dire ed il fare …c’è di mezzo il mare”, per passare dall’idea alla realizzazione ci sará da fare molto lavoro, però sarebbe veramente appagante riuscirci….

La SIB oltre che con il cuore va gestita come una azienda?

Guarda, io penso che la realtá dell’associazionismo e del volontariato non si possa paragonare ad un’azienda. Le relazioni interne in genere sono tutte basate sulla fiducia e sulla stima e non esiste gerachia stretta: non si puó “pretendere” dai volontari, bisogna “coinvolgerli”, far si che ciascuno si prenda in carico di svolgere una attivitá o di coordinare un progetto, spinto dalla propria motivazione e riconoscendosi nel fine per cui si fanno le cose. Ció non toglie che sia necessario definire comunque una sorta di organizzazione e delle responsabilitá specifiche, che alcuni devono prendersi in carico. Ma non puó essere una struttura rigida. Serve un pó di ordine, altrimenti la confusione fa perdere di vista gli obiettivi. E poi io sono un ingegnere….

Presidente che messaggio vuoi mandare affinché tutti possano essere  “volontari”?

Abbiate coraggio di mettervi in gioco. Inizialmente può sembrare difficile o impegnativo, ma poi quel che hai in cambio quando vedi che le tue azioni portano un pò di serenità agli altri, tutto il sacrificio è ripagato! Quindi apriamo un pò il nostro cuore e allarghiamo i nostri orizzonti….

Il Presidente con il Presidente del Comites durante la consegna di un assegno a favore della SIB, nell’evento dei “Premi all’Italianità”