Page 7 - IL GIORNALE ITALIANO Num. 88/2014
P. 7
divenuto ormai obsoleto, si è fatto ricorso ad una 4ª serie della classe Sauro. Il tante è quello sviluppato in cooperazione con la Francia con i programmi Oriz- nuovo millennio si apre per la Marina Militare con nuove sfde imposte dagli zonte e FREMM. Per la parte italiana sono state costruiti due cacciatorpediniere scenari internazionali venutisi a creare in conseguenza degli attentati dell’11 del tipo Orizzonte che hanno sostituito i due Audace e dieci fregate multiruolo settembre 2001 e la guerra al terrorismo che l’Occidente si è trovato a dovere tipo FREMM che andranno a sostituire le fregate tipo Lupo e Maestrale. Le due affrontare. In seguito all’intervento americano in Afghanistan, principale base Orizzonte denominate Andrea Doria e Caio Duilio sono state varate a Riva Tri- dell’organizzazione terroristica al-Qa’ida, che ha portato all’abbattimento del goso rispettivamente il 15 ottobre 2005 e 23 ottobre 2007. La prima unità è regime dei talebani l’Italia è presente in Afghanistan nell’ambito dell’ISAF, la stata consegnata il 22 dicembre 2007 e dopo le prove del sistema di combatti- forza internazionale per il mantenimento della pace con base a Kabul, con repar- mento dovrebbe entrare in servizio nel 2012, mentre la seconda unità è stata ti dell’esercito e per la Marina Militare del battaglione San Marco. Nel corso del consegnata il 3 aprile 2009. Queste unità entreranno in squadra in sostituzione 2005 l’Italia si è trovata al comando di quattro missioni multinazionali: in Af- dei due Audace che il 28 settembre 2006 hanno fatto il loro ultimo ammaina ghanistan, in Bosnia ed Erzegovina, in Kosovo e in Albania. La Marina ha par- bandiera. Per quanto riguarda le FREMM, le dieci fregate italiane, verranno tecipato ampiamente alla lotta al terrorismo prendendo parte, oltre che con il costruite in due serie, di cui una di quattro unità con specializzazione ASW ed battaglione San Marco, con le sue unità navali alle operazioni Active Endeavour un’altra di sei con vocazione multiruolo. Le unità italiane, con le undici france- nel Mediterraneo, Antica Babilonia nel golfo Persico, Enduring Freedom nel si permetteranno di poter disporre a livello europeo di una forza omogenea, ri- golfo Persico e nell’oceano Indiano e partecipando alla lotta alla pirateria ed in ducendo notevolmente i costi di esercizio. Le FREMM prenderanno il posto difesa dei traffci marittimi e della libertà di navigazione nella zona del corno delle Maestrale, ancora in servizio, e delle Lupo, che dopo essere state messe in d’Africa e del golfo di Aden. Tutte le principali unità della Marina Militare han- disarmo, rivendute al Perù, stanno vivendo, a dimostrazione della bontà del pro- no preso parte a queste missioni. Nell’estate 2006 la Marina Militare è stata una getto, una seconda vita, affancando le unità dello stesso tipo di cui disponeva delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del Libano. Il cacciatorpe- già la marina peruviana, mentre la Vittorio Veneto, non più operativa dal 2003, diniere Durand de la Penne, in esercitazione in Grecia, è stata tra le prime unità ed andata in disarmo nel 2006, è destinata a diventare nel 2011, in occasione del neutrali ad entrare nel porto di Beirut per l’evacuazione dei connazionali ed altri 150º anniversario del Regno d’Italia, nave museale così come è successo per i europei verso l’isola di Cipro con ben due viaggi. Successivamente è intervenu- sommergibili Toti e Dandolo. Sono usciti di scena gli aliscaf Sparviero sostitu- to il battaglione San Marco, con l’unità da sbarco San Giorgio che ha permesso iti da 4 unità denominate Nuove Unità Minori Combattenti e 3 dei 4 Sauro delle il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all’eva- prime due serie sostituiti dai 2 Todaro di progettazione italo-tedesca. La Marina cuazione di altri connazionali. A settembre, sotto l’egida dell’ONU all’interno Militare inoltre collabora con la marina russa nella realizzazione del sommergi- della missione UNIFIL 2, le navi Garibaldi, San Giusto, San Marco e San Gior- bile S1000: questa collaborazione apre nuove frontiere per la Marina. Il 10 giu- gio, in pratica l’intera fotta tuttoponte. scortate dalla corvetta Fenice hanno gno 2009 è entrata in servizio la nuova portaerei Cavour, che si affanca alla sbarcato sulla spiaggia di Tiro la forza d’ingresso, le truppe anfbie della nuova portaerei leggera Garibaldi. Nel 2010 otto nazioni nel mondo mantengono por- Forza di Proiezione dal Mare (FPM) composte dal San Marco e dei Lagunari, taerei in servizio attivo: Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Russia, Francia, Spa- del contingente di pace italiano. La missione ha preso il nome di Operazione gna, Brasile ed India. Solamente le prime tre (Stati Uniti, Regno Unito ed Italia) Leonte. Per quanto riguarda la fotta il progetto di ammodernamento più impor- hanno attualmente due o più portaerei nelle rispettive fotte. L’uSO dELLA SEGnALETiCA nELLA MArinA In marina la segnalazione a braccia è un sistema di comunicazione diurna a vista che utilizza delle bandierine bicolore, nel quale le varie lettere dell'al- fabeto vengono indicate dalla diversa posizione di due bandierine quadrate impugnate da una persona o fssate a bracci meccanici di un'apparecchiatura (semaforo a braccia); le bandierine possono anche essere alzate isolate o a gruppi su di un pennone, secondo un codice internazionale valido per tutte le marine, oppure secondo un codice particolare proprio di ogni marina mi- litare. Il codice prevede quaranta bandiere, ventisei per le lettere dell’alfa- beto internazionale, dieci per i numeri dallo zero al nove, tre sono bandiere ripetitrici per le lettere doppie e una, detta intelligenza, rappresenta la ban- diera distintiva del Codice Internazionale dei Segnali. Si possono costruire piccole parole issando le bandiere dall’alto in basso, se è stata già usata una lettera si usano le ripetitrici, esse ripetono la lettera che sono poste sopra (per la prima Ripetitrice) o la seconda sopra (per la seconda Ripetitrice) o la terza sopra (per la terza Ripetitrice). Le parole tra loro vanno distanziate di due metri. Ma ogni lettera dell’alfabeto ha un signifcato prestabilito che viene comunicato issando la bandiera da sola (o in coppia, tre, fno a quattro), ed è questo il maggior uso che se ne fa. Ogni lettera ha anche un suono fonetico attribuito, cosi da poter essere usata anche per radio scandendo le parole, ad esempio se vogliamo comunicare “B” diciamo BRAVO che vuol dire che ci sono merci pericolose a bordo. La pronuncia delle lettere e dei numeri è inglese. Naturalmente è possibile anche trasmettere la B in Morse con la sirena, se c’è nebbia. L’ Intelligenza viene issata a mezza altezza da chi riceve il messaggio, ed alzata tutta per comunicare: Sì, ho ricevuto e capito il messaggio. Viene issata tutta invece da chi trasmette per comunicare che il messag- gio è fnito, e diventa una virgola se posta in mezzo ai numeri per indicare i numeri decimali. Infne, tutte le bandiere issate da prua a poppa passando per la testa d’albero costituiscono il GRAN PAVESE, segnale di cortesia e festa. Segnalazione ottica, si- stema di comunicazione a vista notturna o diurna a grande distanza che utilizza fanali o fari (foto) con i quali vengono ottenute le lettere dell'alfabeto Morse mediante lampi di luce; i lampi di diversa durata si otten- gono sia con l'accensione e lo spegnimento della sorgente luminosa, sia con la manovra di portelle a persiana, sportelli oscuratori. 88/2014 Pag. 7
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12