Page 9 - IL GIORNALE ITALIANO Num. 88/2014
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SteMMa della Marina Militare La Banda deLLa marina Venne ideato nel 1939 dall'ammiraglio, nonché sottosegretario di Stato per la Marina, Domeni- La Banda Musicale della Marina Militare trae le proprie origini dai picco- co Cavagnari, ed è composto da uno scudo divi- li complessi strumentali che, nelle marine preunitarie, erano normalmente so in quattro quarti, ognuno dei quali occupato imbarcati sulle Navi Ammiraglie. Nel 1860, con l’unione delle Marine del dal blasone di un'importante repubblica mari- Regno Sardo-Piemontese e del regno delle Due Sicilie, nasceva la Regia nara (Amalf, Genova, Pisa e Venezia), il tutto Marina Italiana e con essa il primo complesso bandistico. Si trattava di un sormontato da una corona turrita e "rostrata" piccolo organico imbarcato sulla Nave Ammiraglia e costituito da esecuto- ri provenienti in prevalenza dalle fla della Marina Borbonica, compreso il che deriva dall'emblema che il Senato romano Primo Direttore. La costituzione uffciale del Corpo Musicale della Marina, conferiva ai comandanti vincitori di battaglie uno dei più antichi complessi bandistici militari italiani, avvenne nel 1870 navali. Lo stemma ricordava così le antiche con la creazione di una nuova struttura organica e con la sistemazione stabi- tradizioni marinare italiane; Cavagnari scelse le presso l’Alto Comando della città di La Spezia. Dal 1965 al 1991 è stata quattro repubbliche marinare in modo da rappresentare il nord, il centro e il alle dipendenze del Dipartimento Marittimo di Taranto e successivamente sud del paese. Lo stemma, approvato nell'aprile del 1941 con regio decreto, trasferita a Roma, dove attualmente risiede. La struttura organica musicale comprendeva anche lo scudo sabaudo e due fasci littori. In seguito alla pro- della Banda si compone di un Maestro Direttore, un Maestro Vicediretto- clamazione della Repubblica la bandiera della Marina Militare, privata dello re, 102 Orchestrali e un Archivista, tutti in servizio permanente effettivo, stemma sabaudo, coincideva con la bandiera nazionale che pertanto venne provenienti dai più famosi Conservatori di Musica. Il repertorio abbraccia usata come insegna navale fno al 9 novembre 1947, quando con decreto ogni genere musicale, dalla musica originale per banda al classico, lirico- legislativo n. 1305 venne adottata la nuova insegna navale. Il 29 novembre sinfonico, leggero e jazz. La Banda Musicale della Marina Militare è chia- 1947 il capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola approvò le modifche mata a svolgere la sua attività istituzionale sia in Italia che all’estero e, per la allo stemma, portandolo ad una forma rimasta immutata fno al dicembre peculiare capacità di saper rappresentare attraverso la musica una immagine 2012 quando, in seguito ad uno studio, è stato adottato uno stemma con della Marina sempre più impegnata, a livello internazionale, negli ambiti i tratti d'origine più fedeli ai simboli delle quattro repubbliche marinare. del sociale e degli aiuti umanitari, nel 2004 è stata insignita dal Centro Inter- nazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi del “Cavalierato di Pace”. Tra gli innumerevoli successi, dai più recenti, vale la pena annoverare: nel 2011 in Svezia con le attività legate al Military Tattoo di Ystad; nel 2010 in Spagna con i concerti nella città di Madrid; nel 2001 e nel 2009 a Mons, in Belgio, presso il Comando Supremo della Nato; nel 2003 e nel 2006 a New York, in occasione dei festeggiamenti del Columbus Day; nel 2002 ad Auckland (Nuova Zelanda), in occasione della Coppa America di vela “Louis Vuitton Cup”; nel 2002 la tournée in Egitto negli importanti centri di El Alamein e Alessandria. E ancora Kiel e Amburgo in Germania, Vienna e St. Poelten in Austria. Tra gli importanti palcoscenici nazionali spiccano l’Auditorium e il Teatro dal Verme in Milano, l’Accademia Nazionale di S. Cecilia - Audito- rium Parco della Musica in Roma, Teatro S. Carlo in Napoli, Teatro Regio ed Auditorium Paganini in Parma, Teatro Carlo Felice in Genova, Teatro Verdi in Trieste, Teatro La Fenice in Venezia. La Banda Musicale della Marina Militare ha inoltre al suo attivo la presenza a trasmissioni radio-televisive L’ingresso principale di Palazzo Marina, sede del Ministero Difesa Marina, sul Lungotevere delle Navi. Palazzo famoso per le ed una produzione di materiale video e discografco che comprende i DVD due imponenti ancore appartenenti alle due corazzate austriache dei concerti tenuti nel 2005 e nel 2010 per il Festival Internazionale delle della prima guerra mondiale: “Viribus Unitis” e “Tegetthoff” Bande Militari di Modena, il DVD relativo al Ystad International Military Tattoo 2011 (Svezia), il CD “L’Inno della Marina Mercantile Italiana” a cura iL Primo sommerGiBiLe itaLiano dell’ Italian Shipping Academy ed i CD “Mozart” e “Banda all'Opera” editi dalle Edizioni Eufonia. Con la stessa casa editoriale sono in corso d’ope- ra altri progetti discografci. Si ricorda inoltre l’attiva partecipazione alla realizzazione del CD/DVD dal titolo “The Man with the Mac” per aiutare i bambini di Haiti dopo il tragico terremoto del 2010. Guidata in passato dai MaestriTommaso Mario, Sebastiano Matacena, Pietro Aghemo, Vittorio Manente, Egidio Fazio (facente funzioni), Luigi Franco, Massimo Martinel- li, Roberto Granata (facente funzioni), attualmente la Banda Musicale del- Il Delfno è stata la prima unità subacquea della Regia Marina. Il progetto del nuovo sot- la Marina Militare Italiana è comandata dal Capitano di Vascello Giacomo tomarino, completato nel 1889, fu affdato al direttore del Genio Navale Giacinto Pullino, Polimeni ed è diretta dal Capitano di Fregata Maestro Antonio Barbagallo. coadiuvato in tale opera da due uffciali, Carlo Vigna e Cesare Laurenti (futuro progettista “di punta” dei sommergibili italiani). Costruito in segreto tra il 1890 ed il 1892 nell’ar- senale di La Spezia, il sommergibile – la cui costruzione costò 300.000 lire – non aveva inizialmente nome e fu dapprima denominato «Pullino», assumendo in seguito il nome di Delfno. Lo scafo del Delfno – di tipo semplice, a sezioni circolari – era affusolato e di forma simile più a quella di un odierno sottomarino, fatto per operare sempre in immersio- ne, che a quella dei sommergibili successivi; effettivamente era stato ideato, a differenza dei successivi sommergibili, per operare esclusivamente in immersione. La parte superiore dello scafo era munita di una corazza d’acciaio spessa cinque centimetri, mentre la torretta, bronzea, aveva uno spessore di 15 cm, con alcune aperture coperte da cristalli. L’unico mo- tore, della potenza di 65 CV, era elettrico, ed azionava una singola elica tripala, mentre altre due eliche tripale, poste in coperta, servivano per l’immersione ed il mantenimento della profondità (erano dette «eliche di affondamento»). Due timoni verticali, collocati a poppa, e due orizzontali, a prua, permettevano la manovra. Per emergere pompe centrifughe ed a mano pompavano aria compressa a 10 atmosfere; era usata anche la zavorra. Vi erano due casse d’assetto e piani di piombo del peso di 30 chili, anch’essi per l’assetto. Il Delfno fu inoltre il primo sommergibile munito di bussola giroscopica e periscopio. Sullo scafo era- no collocati 4 maniglioni, per poterlo imbracare. L’illuminazione interna era consentita da 12 lampadine elettriche. Il 29 aprile 1892 ebbero inizio le prove a La Spezia, al comando del tenente di vascello Carlo Scotti e con quattro uomini d’equipaggio: il Delfno rimase in immersione per cinque ore. Nel 1893 furono diffuse le prime notizie riguardo l’unità. 88/2014 Pag. 9
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