Page 6 - IL GIORNALE ITALIANO Num. 88/2014
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preventivo era di 160 miliardi, mentre le più economiche erano i cacciamine il ra del Golfo e le navi della Marina Militare si trovarono a far parte della coali- cui costo preventivo era di 13 miliardi ciascuno. L’aumento dei costi che impo- zione internazionale. Sin dall’agosto del 1990 il governo italiano deliberò l’in- se a quel punto un ridimensionamento dei programmi iniziali, per cui lo Stato vio delle fregate Orsa e Libeccio, del rifornitore di squadra Stromboli e di due Maggiore nello spendere i restanti 235 miliardi diede priorità alla costruzione corvette Minerva a cui si aggiunsero a settembre, otto cacciabombardieri Torna- del Garibaldi e di un primo gruppo di quattro cacciamine, impegnando un totale do e la fregata Zeffro. Altre unità in seguito parteciparono alle operazioni avvi- di 212 miliardi e rinviando la realizzazione dei due cacciatorpediniere lancia- cendandosi alle altre, tra cui l’Audace e varie unità Lupo e Maestrale, con Orsa missili, di due delle otto fregate, della nave d’assalto anfbio e degli altri caccia- e Stromboli che sulla via del ritorno furono impegnate nell’evacuazione di cit- mine. Dopo dieci anni dall’approvazione della Legge Navale del 1975, erano tadini italiani e di altri stati europei dalla Somalia. Dislocate nelle acque del entrati in servizio la portaerei Garibaldi, due sommergibili Sauro, le otto fregate Golfo Persico, le unità italiane assicurarono, in concorso con le altre Forze Mul- Maestrale, sei aliscaf Sparviero, i primi quattro cacciamine della Classe Lerici, tinazionali, l’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Na- il secondo rifornitore di squadra tipo Stromboli e la nave salvataggio Anteo, zioni Unite, partecipando al controllo dell’embargo, conducendo azioni di con- mentre non era ancora iniziata la costruzione dei due cacciatorpediniere lancia- trollo del naviglio sospetto e potenzialmente ostile. Per questa missione, durata missili e del secondo gruppo di sei cacciamine. I programmi a breve termine esattamente un anno e terminata nell’agosto del 1991, la bandiera della Marina dello Stato Maggiore intanto prevedevano l’ammodernamento dei due Audace, Militare venne nuovamente decorata con la croce di cavaliere dell’Ordine mili- e la costruzione di una IIIª serie di due sommergibili Sauro, di un terzo riforni- tare d’Italia. Successivamente la Marina Militare prese parte insieme all’Eserci- tore di squadra, e di quattro corvette Minerva. La fne del decennio precedente to e all’Aeronautica con l’invio del battaglione san Marco alla missione Ibis aveva la Marina Militare protagonista, nell’estate del 1979, di un’alta azione svolta tra il maggio 1993 e il marzo 1994 nell’ambito della missione delle Na- umanitaria lontano dalle acque italiane in favore dei Boat people del Vietnam zioni Unite UNOSOM II il cui compito era quella di fornire, facilitare e proteg- quando un gruppo navale formato dagli incrociatori Vittorio Veneto e Andrea gere gli aiuti umanitari in Somalia e il monitoraggio del cessate il fuoco ottenu- Doria e dal rifornitore di squadra Stromboli si rese protagonista del salvataggio to con la mediazione ONU nel confitto civile somalo nei primi anni novanta. di quasi mille naufraghi nel Mar Cinese Meridionale. In questa occasione alla Altro fronte in cui le unità della Marina Militare sono state impegnate è quello bandiera della Marina Militare venne conferita la medaglia d’oro per i beneme- della lotta all’immigrazione clandestina in Adriatico e nel canale di Sicilia. riti della salute pubblica prima decorazione ottenuta dopo la seconda guerra Nell’ambito della lotta all’immigrazione selvaggia ed in seguito alla crisi scop- mondiale. Furono però gli anni ottanta che videro i primi impegni della Marina piata in Albania, nel 1997 si svolse l’Operazione Alba che vide la partecipazione Militare in missioni internazionali, con l’invio nell’aprile del 1982 di un gruppo in varia misura di undici nazioni, con lo sbarco di truppe e mezzi oltre che di navale di pattugliamento, a Sharm el-Sheikh nel golfo di Aqaba, nell’ambito aiuti umanitari alla popolazione albanese. Questa fu la prima missione interna- della Forza Multinazionale e di Osservatori delle Nazioni Unite per il rispetto zionale a guida italiana e la Marina vi partecipò con le proprie unità e con unità degli accordi di Camp David. Successivamente la Marina Militare partecipò alla della Guardia Costiera per la parte marittima e contribuendo con il battaglione missione in Libano dal settembre 1982 al marzo 1984 in operazioni di pattuglia- san Marco alle operazioni terrestri. Al termine della missione, svolta dal 3 mar- mento davanti alle coste libanesi e di scorta al naviglio mercantile e militare zo al 12 agosto del 1997, la bandiera della Marina Militare venne ancora una impiegato per il trasporto dall’Italia dei reparti dell’Esercito e del Battaglione volta decorata con la croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia. Il batta- San Marco, che nel corso della missione di pace perse un suo operativo, il marò glione san Marco è stato presente anche in Kosovo e in Eritrea come deterrente Filippo Montesi. Nell’agosto 1984, poi, la Marina Militare partecipò alle opera- durante la guerra con l’Etiopia, mentre nel 1999 un gruppo di incursori del zioni di bonifca con l’invio di un gruppo navale formato da tre cacciamine e COMSUBIN trasportato da nave san Giusto è stato inviato durante la crisi di dalla nave appoggio Cavezzale. Con l’irrompere sulla scena internazionale di Timor Est. Per quanto riguarda le unità in servizio l’inizio del decennio vide Michail Gorbačëv, tra Est e Ovest iniziava un periodo di distensione. Con il se- l’entrata in servizio della II serie della classe Minerva e della II serie della clas- questro dell’Achille Lauro avvenuto il 7 ottobre 1985 ad opera di un gruppo se Cassiopea e l’uscita di scena dei Doria e dei due Impavido. Nel 1993 entraro- terroristico palestinese, la mobilitazione che ne segui, denominata Operazione no in servizio i due cacciatorpediniere de la Penne che inizialmente battezzati Margherita vide un’ampia partecipazione della Marina, e la circostanza eviden- Animoso e Ardimentoso al momento della loro entrata in servizio vennero inti- ziò la necessità di una più effcace componente aerea per il pattugliamento ma- tolati alle medaglie d’oro al valor militare Luigi Durand de la Penne e Francesco rittimo a largo raggio. Successivamente, in seguito alle tensioni e alla crisi tra Mimbelli. Nel 1991 veniva avviata la costruzione di una terza unità anfbia la Stati Uniti e Libia, il 15 aprile 1986 vi fu un attacco missilistico contro la stazio- San Giusto che entrata in servizio nell’aprile del 1994 oltre ai compiti di squadra ne LORAN gestita dagli Stati Uniti sull’isola di Lampedusa: L’attacco eviden- svolge il ruolo di nave scuola per gli allievi del secondo anno dell’Accademia ziò la scarsa effcacia delle rete di allarme radar e la mancanza di una qualsiasi Navale di Livorno sostituendo nel compito l’incrociatore Caio Duilio andato in forma di difesa contro attacchi missilistici. Scattò quindi un’operazione di di- disarmo nel 1990. Nel 1995 viene avviata la costruzione del terzo rifornitore di spiegamento nel Canale di Sicilia di naviglio d’altura con funzioni di controllo squadra, battezzato Etna ed entrato in servizio nel 1998. Tra il 1994 e il 1996 radar denominata operazione girasole che aveva come scopo quello di estendere sono entrate in servizio quattro unità della Classe Soldati. Si tratta delle unità quanto più possibile verso sud la sorveglianza antiaerea ed antimissile. Ma un tipo Lupo, che inizialmente erano state costruite per l’Iraq ed erano state conse- altro impegno attendeva le unità italiane e questa volta in uno scenerio operativo gnate alla Marina Irachena, ma dato l’embargo restarono bloccate in Italia e ben più distante dalla madrepatria. Dopo anni di guerra il Golfo Persico era conseguentemente non vennero pagate dal committente e su di esse ha vissuto balzato alla ribalta dell’opinione pubblica mondiale quando Iran ed Iraq estese- per anni un ridotto equipaggio iracheno in attesa che si risolvesse la questione. ro le ostilità al traffco marittimo commerciale coinvolgendo anche navi appar- Queste quattro unità alla fne sono entrate a far parte della Marina Militare gra- tenenti a nazioni neutrali e tra queste venne anche coinvolta la motonave italiana zie ad un compromesso, poiché i cantieri andavano pagati per il lavoro fatto e Jolly Rubino, attaccata da parte dei Guardiani della rivoluzione iraniani, e la gli iracheni certamente non lo avrebbero fatto, dato che non potevano prendersi cosa spinse la Marina Militare ad inviare un contingente nell’area, formato da le navi, quindi alla fne il governo italiano, dietro confsca, acquistò la proprietà fregate, unità logistiche e cacciamine impegnate in operazioni di scorta al navi- delle navi pagando i cantieri e le unità, dopo un fermo decennale, passarono di glio mercantile e di bonifca da mine navali. La missione, denominata Operazio- proprietà nel 1994, venendo assegnate alla Marina che le introdusse in servizio ne Golfo 1, iniziata il 15 settembre 1987 si concluse entro la fne dell’anno solo dopo un ciclo di lavori di ampia modifca dei sistemi di bordo, sia perché successivo con il rientro delle ultime unità impegnate nelle operazioni di bonif- diversi apparati erano incompatibili con le normative NATO, sia per consentire ca. Nei quindici mesi della missione le unità della Marina Militare assicurarono a queste navi l’adeguamento del livello tecnico-operativo a quello delle altre protezione delle unità mercantili nazionali, garantendo loro condizioni di piena unità in servizio, con interventi sui sistemi di comando e controllo, sui sistemi sicurezza, salvaguardando il diritto alla libera navigazione in acque internazio- di telecomunicazione e sui sensori di scoperta radar e acustici. La differenza nali. Al termine della missione la bandiera della Marina Militare venne decorata sostanziale con le Lupo risiede nel fatto che queste unità non sono dotate di al- con la croce di cavaliere dell’Ordine militare d’Italia. Il risultato della missione, cun armamento per la lotta antisommergibile ed in considerazione di ciò, le ampiamente positivo, confermava la bontà delle scelte a suo tempo operate per unità sono impiegate ed uffcialmente classifcate come pattugliatori di squadra, l’ammodernamento della fotta ma rendeva evidente l’improrogabile necessità defnizione piuttosto estemporanea e rara nelle moderne marine occidentali, ma di un terzo rifornitore di squadra. Gli anni anni novanta iniziarono per la Marina queste unità, essendo grossi mezzi di superfcie, sono diffcilmente collocabili Militare con un ritorno nel Golfo Persico. Dopo che era terminata nel settembre da un punto di vista classifcativo. Nonostante le vicissitudini legate alla loro 1988 la guerra Iran-Iraq, il 2 agosto 1990 il ra’īs iracheno Saddam Hussein in- acquisizione, queste unità sono state impiegate intensamente sin dai primi anni vase il vicino stato del Kuwait in nome di un’antica pretesa di Baghdad di recu- di servizio nella Marina italiana. Per quanto riguarda i sommergibili, la Marina, perare un territorio che era stato in età più antiche dipendente dal Governatorato alla fne degli anni ottanta aveva avviato lo studio per un nuovo sottomarino iracheno di Bassora in età ottomana. L’invasione provocò le immediate sanzioni nazionale, denominato, progetto S 90, che però non portò a nessun risultato, da parte dell’ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe così, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 iniziò la Guer- classe Toti nel corso degli anni novanta, quando il progetto Sauro originale era Pag. 6 88/2014
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