Page 3 - IL GIORNALE ITALIANO Num. 88/2014
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conoscere e di farle apprezzare sempre di più, ai nostri concittadini all’estero, ha deciso di dedicare loro giugno, Marina Militare 10 giugno, Guardia di Finanza 21 giugno e fnendo con l’Aeronautica Militare 28 marzo. LA FESTA dELLA MArinA MiLiTArE nASCE dALL’iMprESA di prEMudA giorno commemora l’impresa coraggiosa di pitani Romani: Attilio Regolo, Scipione Africano e zate Doria e Duilio in discrete condizioni generali, due piccole imbarcazioni della Marina Militare Pompeo Magno; 11 cacciatorpediniere, tra le quali 7 ma ormai obsolete; I quattro incrociatori, tutti della che ottennero in Adriatico un risultato di guerra unità della classe Soldati; 22 unità di scorta; 19 cor- Classe Condottieri, di cui i due Abruzzi ed il Monte- navale di grande importanza, sia sotto il proflo vette; 44 unità veloci costiere suddivise tra motosi- cuccoli in buone condizioni, mentre il Cadorna, or- tecnico sia sul piano dell’impatto emotivo nei luranti e vedette antisommergibili; 50 dragamine, mai obsoleto, venne subito declassato a pontone confronti degli avversari. L’azione avvenne nei tra le quali molte unità di provenienza inglese; 16 scuola e radiato nel 1951; quattro cacciatorpedinie- re, tra cui il Nicoloso da Recco in mediocri condi- motozattere da sbarco; 2 navi scuola: Amerigo Ve- pressi della piccola isola di Premuda, dove i spucci e Cristoforo Colombo; 1 nave appoggio e tra- zioni e posto quasi subito in disarmo; trentasei fra MAS “15” e “21” attaccarono una potente for- sporto aerei: Giuseppe Miraglia; Sommergibili: vari torpediniere e corvette, fra cui le unità della Classe mazione navale austriaca. La sezione dei due battelli; Piattaforme. In un periodo di notevoli diff- Gabbiano, dotate di buone caratteristiche generali. MAS, al comando rispettivamente del Capi- coltà fnanziarie, l’ammiraglio Raffaele De Courten, Vi erano poi unità minori come vedette antisom, tano di Corvetta Luigi Rizzo (capo sezione) e primo Capo di Stato Maggiore del dopoguerra, si dragamine, posamine e navi ausiliarie e d’uso loca- del Guardiamarina di complemento Giuseppe adoperò per la riorganizzazione generale della futu- le. Di tutte queste unità, l’unica ancora oggi in servi- Aonzo, affondò all’alba del 10 giugno 1918, ra struttura dello strumento navale, nonché per la zio è la nave scuola Amerigo Vespucci. Gran Breta- la corazzata “Szent Istvan” (Santo Stefano). ripresa delle attività di addestramento dell’Accade- gna e Stati Uniti rinunciarono alla consegna delle L’azione stroncò sul nascere una pericolosa mia Navale e delle Scuole Sottuffciali. Il Trattato di corazzate Italia e Vittorio Veneto, che poi vennero incursione che il grosso della fotta austriaca pace frmato il 10 febbraio 1947 a Parigi, si rivelò smantellate defnitivamente nei primi anni cinquan- si predisponeva a compiere contro lo sbarra- tuttavia particolarmente gravoso per la Marina. Ol- ta all’Arsenale della Spezia. Degli incrociatori, il Garibaldi sarebbe stato posto in disarmo nel 1953 tre alle cessioni territoriali e materiali, furono impo- mento antisommergibili organizzato dagli Al- ste anche restrizioni di carattere militare: Divieto di per essere successivamente ricostruito tra il 1957 e leati nel Canale d’Otranto, per precludere l’ac- possedere, costruire o sperimentare armi atomiche, il 1961 come incrociatore lanciamissili, il Duca de- cesso all’Adriatico ai sommergibili tedeschi. proiettili ad autopropulsione con i relativi dispositi- gli Abruzzi a metà del 1947 iniziò un ciclo di lavori, vi di lancio, cannoni con gittate superiori ai 30 km, che videro l’installazione del radar di scoperta aerea mine e siluri provvisti di congegni di attivazione ad SK 42 di provenienza britannica e l’introduzione di infuenza. Divieto di costruire, acquistare o sostitui- alcune modifche minori all’armamento, mentre il re navi da guerra, sperimentare unità portaerei, navi- Montecuccoli dal 1949 sino alla radiazione, avvenu- glio subacqueo, motosiluranti e mezzi d’assalto di ta nel 1964, venne impiegato nell’attività addestrati- qualsiasi tipo. Divieto di mettere in opera installa- va per gli allievi del secondo anno dell’Accademia zioni militari nelle isole di Pantelleria, di Pianosa e Navale di Livorno. Dopo la messa in disarmo e la nell’arcipelago delle Pelagie. Il trattato impegnava ricostruzione del Garibaldi come unità lanciamissili inoltre l’Italia a mettere a disposizione delle nazioni e con il Montecuccoli impegnato nell’attività di vincitrici Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Breta- nave scuola, il Duca degli Abruzzi rimase a lungo gna, Francia, Jugoslavia, Albania e Grecia le se- l’unico incrociatore della Marina Militare a svolgere guenti unità navali in conto riparazioni: 3 corazzate: attività di squadra. Dei cacciatorpediniere, il Greca- Giulio Cesare, Italia (già Littorio) e Vittorio Veneto; le, che faceva parte della Classe Maestrale, fu nel 5 incrociatori ed esploratori: Emanuele Filiberto dopoguerra la prima unità ad essere ammodernata Duca d’Aosta, Attilio Regolo, Scipione Africano, presso l’Arsenale della Spezia così come degli am- Eugenio di Savoia ed Eritrea; 7 cacciatorpediniere, modernamenti vennero fatti sui cacciatorpediniere di cui 5 unità classe Soldati, più l’Augusto Riboty e della Classe Soldati Carabiniere e Granatiere, che La storia deLLa l’Alfredo Oriani; 6 torpediniere appartenenti a varie verranno impiegati con il Grecale in vari compiti marina miLitare itaLiana classi, tra le quali Aliseo e Fortunale; Sommergibili: addestrativi e di squadra. Delle torpediniere super- 8 battelli, di cui 3 appartenenti alla Classe Acciaio; stiti, una metà apparteneva alla Classe Spica. Le ex La Marina italiana nacque con la denominazio- 1 nave scuola: Cristoforo Colombo. Infne il totale Spica vennero impiegate come fregate antisommer- ne di “Regia Marina” il 17 marzo 1861, a seguito del naviglio militare dislocato, fatta eccezione per le gibile, così come le due torpediniere della Classe della proclamazione del Regno d’Italia da par- navi da guerra, non doveva superare le 67.500 ton- Orsa. Le corvette Classe Gabbiano vennero dotate te del parlamento di Torino. Dal 1946 in seguito nellate, mentre il personale effettivo non poteva su- di apparecchiature elettroniche relativamente mo- alla proclamazione della Repubblica ha assun- perare le 25.000 unità. La frma del trattato di pace, derne. Per i sommergibili, i due battelli Vortice e to la nuova denominazione di Marina Militare. costituì un duro colpo per l’appena costituita Marina Giada, non essendo stati ritirati dai francesi, erano La Marina dopo la seconda guerra mondiale. Alla Militare, soprattutto per i signifcati morali negativi rimasti a Taranto destinati alla demolizione e, radia- fne della seconda guerra mondiale, l’Italia si pre- che essa racchiudeva, al punto da far emergere dub- ti uffcialmente il 1º febbraio 1948, vennero riclassi- sentava come una Nazione devastata da 5 anni di bi sull’opportunità o meno di ratifcare il Trattato o fcati pontoni veloci per la ricarica delle batterie ed guerra, ma la svolta che si ebbe con l’armistizio addirittura di auto-affondare le navi, tanto che l’am- uffcialmente impiegati per produrre energia elettri- dell’8 settembre 1943, con la fotta italiana che fu miraglio Raffaele De Courten rassegnò le dimissio- ca con le loro dinamo, evitando così la demolizione. portata a Malta dall’ammiraglio Romeo Oliva, e con ni prima della ratifca dello stesso. Fortunatamente, Il Giada e il Vortice vennero ribattezzati rispettiva- il successivo accordo di cooperazione siglato a Ta- i grossi mutamenti in atto nella situazione politica mente PV 1 e PV 2. I due battelli, nella massima ranto il 23 settembre 1943, permisero alla Marina di internazionale, convinsero Gran Bretagna e Stati segretezza, uscivano in mare durante le ore notturne avviare un lungo e complesso processo di ricostru- Uniti a rinunciare alle loro aliquote di naviglio, imi- con opportuni camuffamenti, come sovrastrutture zione. Nonostante l’importante contributo delle for- tati in piccola parte anche dalla Francia. L’Unione posticce che venivano furtivamente sbarcate dopo ze navali italiane durante il periodo di cobelligeran- Sovietica pretese la consegna di gran parte delle l’uscita dal canale navigabile di Taranto, effettuando za, la Marina versava in condizioni drammatiche, unità ad essa attribuite, ad eccezione del cacciator- immersioni, emersioni e brevi crociere che consen- con le infrastrutture e le installazioni in gran parte pediniere Riboty e di alcune motosiluranti e rimor- tirono di formare i primi nuclei di sommergibilisti, inutilizzabili, e con i porti minati o ingombri di relit- chiatori completamente ineffcienti. Gli incrociatori oltre che a fare esercitare le unità antisommergibile. ti affondati. Le unità navali disponibili erano co- Attilio Regolo e Scipione Africano ceduti alla Fran- Risalgono alla fne degli anni quaranta i primi con- munque in numero suffciente, ma in uno stato di cia vennero ribattezzati Chateaurenault e Guichen, tributi alleati, sotto forma di cessione di diversi effcienza che risentiva del confitto bellico e mentre l’Eugenio di Savoia nella marina greca ven- esemplari di naviglio minore quali dragamine e mo- dell’anzianità di servizio: 5 corazzate: Andrea Doria ne ribattezzato Helli. Alla fne fu possibile reincor- tosiluranti. Con il nuovo governo eletto nel 1948, il (nave ammiraglia), Caio Duilio, Giulio Cesare, Ita- porare nell’Arma solo una piccola parte del naviglio Ministero della Difesa fu affdato a Randolfo Pac- lia (già Littorio) e Vittorio Veneto; 9 incrociatori non trasferito e non demolito. In base al Trattato alla ciardi. Durante questo periodo, l’Italia cominciò ad leggeri, tra le quali 3 moderne unità della classe Ca- Marina Militare rimanevano: le due vecchie coraz- intavolare colloqui con gli USA, mirati all’otteni- 88/2014 Pag. 3
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