Gabriella Carlucci: i suoi Festival

ROMA – Promuove il Cinema Italiano in Italia e in Europa

Intervista di Paola Pacifici

Gabriella, ideatrice di 3 famosi ed importanti Festival del Cinema Italiano, quello di Palma de Mallorca, di Marettimo e il Festival del Cinema Italo-Serbo?

Dal crescente desiderio di scambi artistico-culturali tra Italia e Serbia, e Italia e Spagna nascono i Festival di Palma de Mallorca e Belgrado per essere sempre più rappresentativi dell’immagine italiana all’estero. In entrambi i festival importante l’appuntamento tra serie TV e film  di successo italiani, che si confrontano con giovani autori e professionisti serbi, e spagnoli per la promozione e la diffusione di produzioni cinematografiche e televisive dei due Paesi. I film e cortometraggi  vengono scelti con particolare attenzione all’innovazione, ricerca, originalità espressiva del  miglior prodotto cinematografico. Ho scelto Mallorca, un’isola bella da tutti i punti di vista e infatti meta di un turismo internazionale elitario e non, perché le Baleari sono molto amate dagli italiani e registrano durante tutto l’anno numerose presenze di connazionali. Gli italiani presenti permanentemente nelle sole Baleari sono 23.000, la terza comunita’ per numero di presenze dopo tedeschi e inglesi. Mallorca per me rappresenta un modello di organizzazione turistica da esportare e infatti durante il festival organizzo incontri tra regioni e comuni italiani e le istituzioni mallorchine. Ho scelto Belgrado, vibrante capitale della Serbia, perchè il paese balcanico è il luogo delle opportunita’ economiche e culturali piu’ di qualunque altro luogo in Europa. A Marettimo invece porto il cinema dove il cinema non c’è. Il Festival del Cinema Italiano dedicato al mare. Il Marettimo Italian Film Fest celebra e valorizza le opere prime e seconde fra i film italiani usciti nelle sale nell’ultimo anno. Una kermesse per conoscere, far conoscere e valorizzare la qualità della cinematografia e del cortometraggio all’italiana. Un momento di dibattito e di confronto sulla salute dei mari e sulle iniziative, in Italia ed all’estero, in difesa dell’ambiente marino. Il miglior cinema italiano in un’isola incontaminata, dove il cinema non c’èIl National Geographic patrocinatore del Festival offre al pubblico i  suoi documentari sul mare,approfondimenti  sull’ambiente ,sulla sostenibilita’con la realizzazione da parte degli ExlorerDi immersioni nel mare incontaminato delle Egadi per realizzare dei documentari.

Quando nascono e perchè?

Belgrado e Mallorca nascono nel 2016 per promuovere il cinema italiano all’estero,sia per venderlo nei mercati di riferimento, Spagna e Sud America, Serbia, Balcani e Russia sia per promuovere le coproduzioni internazionali che hanno per protagonista l’Italia. I due festival servono a: diffondere, valorizzare e sostenere sul mercato internazionale la produzione italiana nel settore cinematografico potenziare la circolazione intra ed extra-europea delle opere cinematografiche; promuovere il tax credit,strumento fondamentale per le coproduzioni; diffondere l’alfabetizzazione mediatica {media literacy). Il Festival di Marettimo invece è nato nel 2019 e ha avuto una pausa nel 2020 causa pandemia(mentre Mallorca e Belgrado sono stati realizzati anche nel 2020)ed è ripreso nel 2021. L’idea è stata quella di portare il cinema dove non c’è niente, non solo il cinema ma a Marettimo,che è l’isola piu’ selvaggia e distante dalla terraferma tra le isole Egadi, non ci sono strade ne’ automobili,un solo albergo,per il resto bed and breakfast ricavati dalle case di pescatori,pochissimi esercizi commerciali e tre ristoranti. Qui la rassegna cinematografica è dedicata al migliore cinema dell’anno in corso e al mare attraverso cortometraggi e documentari del nostro sponsor il National Geographic.

Chi sono i partecipanti ed i premiati?

Belgrado e Mallorca sono due mercati cinematografici, ovvero i film vengono presentati a pubblico e agli addetti ai lavori per essere acquistati e distribuiti. I registi, produttori e attori dei film sia italiani che dei Paesi ospitanti ,presentano i film con lo scopo appunto di trovare un distributore e poi partecipano agli incontri B2B per promuovere nuovi progetti. Quest’anno a Mallorca,tra gli altri ,è stato ospite Fabrizio Gifuni che ha presentato il bellissimo film,serie tv, di Marco Bellocchio, “Esterno Notte” e ancore Roberto Ando’ che ha presentato il suo film “La Stranezza”,una delle migliori produzioni dell’anno. Il Festival di Marettimo invece,è una rassegna cinematografica con una giuria di esperti  a cui si aggiunge il voto del pubblico. Ad aggiudicarsi il Premio come Miglior film 2023 è stato “La primavera della mia vita” di Zavvo Nicolosi, interpretato da Colapesce e Dimartino. Ospite d’onore della serata finale  è stata Maria Grazia Cucinotta, che ha ricevuto il Premio alla carriera del festival. A decretare i vincitori, la giuria composta da Donatella Finocchiaro, Pino Ammendola, Lele Vannoli, Orio Scaduto e Bianca Nappi. Sono stati assegnati i Premi Stella Maris: Miglior regia per il docufilm Romanzo radicale, a Mimmo Calopresti; Miglior attore Alessio Vassallo per “I racconti della domenica” di Giovanni Virgilio; Miglior attrice protagonista fiction Ester Pantano per Makari; per la sezione fiction alle attrici Mariasole Di Maio e Alessandra Masi, protagoniste di “Un posto al sole”; Miglior interpretazione fiction a Sabrina Martina per “Luce dei tuoi occhi”, a Giorgia Lavina vincitrice del format Social suite andato in onda su Amazon; Miglior corto 2023 a Don’t be cruel di Andrej Chinappi, sezione curata dal direttore artistico Ignazio Senatore del Sindacato nazionale dei critici cinematografici. Il Premio assegnato dal pubblico è andato a “La Stranezza”, di Roberto Andò. Nei giorni precedenti la premiazione è stato premiato Edoardo Leo come “Personaggio dell’anno”. 

Il cinema italiano, famoso nel mondo non solo per i suoi attori, ma anche per le sue tecniche, che differenze fra il cinema italiano, europeo, americano?

Dal punto di vista tecnico non ci sono grosse differenze, tgra Italia ,Stati Uniti e resto d’Europa dal punto di vista tecnico,la differenza la fa il regista con il suo gusto e quindi l’utilizzo della telecamera è al servizio della narrazione. Faccio un esempio:Le carrellate lunghissime sono uno dei tratti distintivi del cinema di Paolo Sorrentino. Un cinema che rifiuta una poetica realistica, esibendo invece la presenza della macchina da presa in un gioco meta-linguistico ma Paolo Sorrentino si rifa’ a Martin Scorsese, padre di un cinema che ha dato enorme importanza alla musica e all’utilizzo di carrellate lunghe, come quella del finale di “Fuori orario”. Meravigliosa e infinita carrellata sul protagonista, tornato in ufficio dopo una folle notte insonne. La vera differenza fra cinema italiano e cinema estero è  determinata da questioni di denaro, investimenti orientati ai gusti del pubblico, assenza di cultura approfondita, dipendenza dalle mode dettate dagli altri mercati (USA in primis), assenza di un vero e proprio sostegno ai nuovi talenti: questi sono le vere differenze tra noi e gli altri. Oltre al  budget la differenza piú importante sono i tempi, ossia i passaggi da una scena all’altra. Nei film europei si preferisce un tempo ed un ritmo lenti mentre nel cinema americano tempi e ritmi piú veloci. Nei film europei inoltre la musica é presente in molte scene; nei film americani invece solo nelle scene topiche e con un volume basso. Stile di regia e il tipo di recitazione differiscono ma dipendono soprattutto da registi e  attori non dal tipo di cinematografia.

Quanto e come il cinema è cultura?

Il cinema racconta la nostra storia, la nostra societa’ ed è il mezzo per diffondere la nostra cultura e i nostri valori, alle nuove generazioni e farli conoscere  all’estero. Il cinema è un  elemento distintivo dell’identità dell’Italia: parte irrinunciabile del nostro patrimonio culturale ed eccellenza che ci viene riconosciuta in tutto il mondo. Una componente fondamentale del nostro soft power.

Perchè ci sono più registi  e non più “registe”?

Dipende da vari fattori: c’è il fattore economico: il cinema è un’industria, fare un film costa molto, talvolta moltissimo, e in un sistema nel quale i cordoni della borsa continuano a essere principalmente nelle mani di intermediari maschi, l’investimento su una donna è ancora considerato un rischio maggiore di quello fatto su un uomo; il fattore formazione: le richieste di ammissione al Centro sperimentale di cinematografia-Csc da parte delle aspiranti studentesse raggiungono solo il 37 cento del totale, ma il tasso sale al 42 se consideriamo quelle che terminano con successo il percorso di studi. La percentuale di partecipazione femminile, però, cala ulteriormente se consideriamo le candidature al corso di regia dove le donne raggiungono appena il 15 per cento, mentre rappresentano il 38 per cento del totale dei diplomati nello stesso corso; il fattore “maschilismo”: se consideriamo i fondi Mibact destinati alla produzione cinematografica (per opere prime e seconde, e per film di interesse culturale),  i progetti di film diretti da donne candidati ai finanziamenti sono l’11 per cento del totale, medesima percentuale dei fondi assegnati alle donne, contro l’89 per cento attribuito a film con regia maschile. Le percentuali si divaricano, tuttavia, se esaminiamo separatamente le opere prime e seconde per cui le registe ottengono il 15,6 per cento dei fondi, e le opere di interesse culturale, dove si fermano all’8,9 per cento. Quindi le donne vengono penalizzate dalle commissioni ministeriali se si valuta la “qualità” del film. Se poi consideriamo il broadcaster pubblico Rai, il 21 per cento dei film finanziati – attraverso Rai Cinema – sono quelli diretti da donne, una quota minoritaria ma sensibilmente più alta di quella concessa dal Mibact. Ma la Rai dà meno denaro alle registe che conquistano solo il 14 per cento del totale di investimenti assegnati al settore. Comunque la rappresentanza femminile nel mondo del cinema è piuttosto ampia in moltissimi ruoli: dal montaggio alla sceneggiatura, dalla scenografia ai costumi fino, naturalmente, alla recitazione, e sono moltissime le donne aiuto regista. Ma alcuni territori sono ancora quasi vergini per le donne e quello della regia non è certo il più inviolato: sono pochissime le direttrici della fotografia, pochissime le macchiniste e le tecniche del suono. Mentre le produttrici sono sempre di più e la sceneggiatura è un terreno femminile da molti decenni, come d’altra parte la scrittura in genere. Insomma, stiamo arrivando, lentamente arriviamo.

I social aiutano o no la promozione dei  film e in che modo si o no?

L’attività promozionale di un film è affidata oggi anche ai canali social ufficiali e all’opera degli influencer, ai quali è affidato il compito di avviare delle conversazioni intorno all’uscita della pellicola, attirando l’attenzione e l’interesse del pubblico. Quindi, accanto alla promozione tradizionale di un film affidata a mezzi di comunicazione di massa, in realtà sempre meno impattanti rispetto al passato, le aziende cinematografiche si affidano ai nuovi mezzi di comunicazione digitali. Il successo di una pellicola quindi viene affidato ad un mix di strategie promozionali, ad una sinergia tra online e offline, anche se il ruolo dei social media in questa rivoluzione comunicativa è molto forte. Oggi non si puo’ piu’ pianificare la promozione di un film senza coinvolgere attivamente i social.

Il fascino del film qual’è , forse che a volte ci “rivediamo ” nel personaggio?

Il cinema ci dà la possibilità di immergerci in un’esperienza emotiva coinvolgente e ci permette di vivere ed esprimere le nostre emozioni in libertà. Questo è possibile perché, pur nella completa concentrazione ed immersione nella trama del film, si mantiene una sorta di “distanza di sicurezza” da ciò che avviene sullo schermo. Quello che vediamo, infatti, ci colpisce profondamente ma, allo stesso tempo, non essendo noi a vivere ciò che sta avvenendo nella storia, ci concediamo maggiormente la possibilità di entrare in contatto con alcuni argomenti difficili e dolorosi che, invece, cerchiamo di allontanare dalla nostra mente durante la vita di ogni giorno come, ad esempio, il tema della morte. I film ci conducono in una dimensione immaginativa, differente dalla realtà concreta ma allo stesso tempo non del tutto separata da essa. Tale dimensione, reale ed irreale allo stesso tempo, ci consente di fare collegamenti con la nostra vita, con quella delle persone a cui siamo legati, offrendoci però un salvagente dalla possibilità di essere travolti dal vissuto emotivo. Quando si guarda un film,  si è consapevoli che la sua durata è limitata e, dunque, anche le risonanze emotive che si attivano in noi si placheranno una volta giunti alla conclusione della visione.La posizione di spettatore, infatti, ci aiuta a lasciarci andare e sperimentare emozioni profonde che spesso si ricollegano alla nostra vita e alle nostre esperienze vissute ma, allo stesso tempo, la consapevolezza che ciò che si sta provando in quel momento non è direttamente collegato a noi ma suscitato da ciò che si sta osservando, ci consente di mantenere una posizione più distaccata e dunque maggiormente controllabile. Guardando un film non possiamo fare a meno di immedesimarci nei protagonisti, identificandoci in loro, nelle loro azioni, emozioni e pensieri.

Il film della tua vita  che titolo avrebbe  e chi sarebbe il regista e la attrice che ti rappresenta, o forse l’attrice protagonista saresti tu?

Credo che il titolo del film della mia vita potrebbe essere “UNSTOPPABLE”,perchè sono una persona piena di idee e risorse e determinata a raggiungere gli obbiettivi che mi pongo, quindi per forza di cose Inarrestabile. Il regista che potrebbe raccontarmi  Quentin Tarantino, per il suo modo moderno e non convenzionale di raccontare le storie e Uma Thurman la Mia Wallace di Pulp Fiction, ma anche la biondissima Beatrice Kiddo di Kill Bill l’attrice protagonista. A giudicare dai suoi ruoli   ma anche dal suo sguardo e modo di essere, sembra  una donna determinata e volitiva, proprio come sono io

Gabriella, e il 4° Festival quale sarà, chi rappresenterà `e dove ?

Il quarto Festival esiste gia’ e si tiene a Trani,la splendida citta’ del nord della Puglia dove l’imperatore Federico II costrui’ uno dei suoi piu’ bei castelli e dove il Santo Nicola Pellegrino fondo’ la bellissima Cattedrale,esempio di architettura romanica pugliese ,costruita con la famosa pietra bianca di Trani. Il  Festival, giunto alla sua terza edizione, vuole rendere fruibile ed accessibile al maggior numero di spettatori la migliore produzione  del cinema nazionale ed internazionale, ampliando questo appuntamento esclusivo oltre i confini del Territorio. La manifestazione contribuisce a valorizzare l’importanza dell’esperienza cinematografica in una realtà turisticamente forte come Trani, con la proiezione in esclusiva sul grande schermo di una selezione accurata di titoli, legati sia alla produzione cinematografica italiana che estera. Il Festival è una kermesse che ha acquisito un respiro internazionale, grazie alle  partnership con il Festival Italo – Spagnolo ‘Estimar’ e il Festival Italo – Serbo di Belgrado. L’evento intende proporsi come veicolo di promozione e di marketing territoriale, utile a sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia e alla sostenibilità dell’ambiente e ad incentivare una produzione cinematografica che, coinvolgendo produttori, registi ed attori di fama nazionale e internazionale, dia lustro al territorio.