ITALIA: È una Fondazione

Il Prefetto Francesco Tagliente e Presidente della Fondazione

ROMA – Francesco Tagliente: “Al servizio del Paese…guardando al futuro”….. Sono gli insigniti OMRI

È stata presentata a Roma, nella Sala delle Conferenze del Ministero dell’Interno e alla presenza del Ministro Piantedosi, la Fondazione tra gli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, costituita con il contributo di 170 decorati del massimo istituto cavalleresco nazionale.

Michele D’Andrea: Liberiamo il Canto degli Italiani”, dai tanti errori di esecuzione – In apertura dei lavori, un brillante intervento dello storico Michele D’Andrea ha spiegato la corretta esecuzione de “Il Canto degli Italiani”, liberandolo dai tanti errori di esecuzione che da mezzo secolo ne hanno banalizzato il carattere e l’originalità conferitigli da musicista Michele Novaro.

Il Presidente della Fondazione Prefetto Francesco Tagliente: Quelli che hanno servito il Paese hanno i valori attaccati sotto la pelle che si manifestano e si presentano alla minima sollecitazione – Al termine dell’inno, intonato da tutta la sala, ha preso la parola il Presidente Francesco Tagliente, che ha ricordato, anzitutto, il grande entusiasmo alla notizia della costituzione della Fondazione e la massiccia adesione alla nuova rappresentanza di insigniti. “Molti insigniti, quando è arrivata la prima notizia della costituzione della Fondazione hanno manifestato entusiasmo, una richiesta di aderire a questo nuovo ente giuridico che mi ha fatto riflettere. Noi siamo ricchi di risorse e di valori. Quelli che hanno servito il Paese hanno i valori attaccati sotto la pelle che si manifestano e si presentano alla minima sollecitazione. È stato sufficiente fare vedere una scritta “al servizio del Paese” per dire: “Io ci sono”. Così ha esordito il presidente della Fondazione Insigniti Omri, il prefetto Francesco Tagliente, nel corso del suo intervento introduttivo alla cerimonia. “Quell’energia è sprigionata da un semplice messaggio -ha proseguito Tagliente – Vuol dire che i messaggi positivi servono. Perché noi abbiamo tante persone che hanno un patrimonio culturale e delle risorse e che vogliono continuare, se è possibile, a servire il Paese in qualche modo. Ognuno dà il suo. È una fondazione di partecipazione di culture

Paolo Peluffo. La Fondazione Insigniti OMRI è uno strumento per tessere un dialogo con la società civile in grado di spingere all’accumulazione di capitale sociale e diffondere modelli di impegno civile. – “Attraverso la sua funzione segnalatrice di esempi positivi, il sistema onorifico dello Stato va interpretato come strumento per tessere un dialogo con la società civile in grado di spingere all’accumulazione di capitale sociale e diffondere modelli di impegno civile.” È questo il punto di partenza della riflessione svolta da Paolo Peluffo, artefice della campagna di rivalutazione dei simboli nazionali, dei luoghi della memoria e delle benemerenze voluta dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi fra il 1999 e il 2006. In quel settennato – come ha ricordato – fu realizzato un grande progetto di rilancio dell’immagine delle decorazioni repubblicane che passò attraverso una radicale modifica delle insegne dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e dell’Ordine della Stella d’Italia, con un coinvolgimento dei prefetti e degli ambasciatori all’interno di cerimonie di conferimento più solenni e partecipate. Il Consigliere Peluffo ha anche sottolineato l’apporto della Fondazione quale strumento di sensibilizzazione nei diversi settori di una società che deve far fronte, oltre ai contraccolpi della grande crisi economica del 2008-2009, ai temi della denatalità italiana e della sempre maggiore necessità di investire nell’istruzione.

Il Prefetto Vittorio Rizzi, Consigliere di Indirizzo della Fondazione: Qual è la strada da seguire? Sicuramente costruire progetti. Ma in che direzione devono andare? Nella costruzione di una cultura del rispetto, del lavoro e della promozione dei diritti umani – “Dove sono e dove si collocano i diritti umani? Nelle piccole cose. Questo trova unito il pensiero liberaldemocratico, riformista e progressista e i manifesti della sinistra, anche la più antagonista. Questo è straordinario: che la politica tutta si riconosca nel fatto che i diritti umani sono nelle piccole cose” ha esordito nel suo intervento il vicedirettore generale vicario della Pubblica sicurezza, Vittorio Rizzi. E rivolgendosi agli insigniti: “qual è la strada da seguire? Sicuramente costruire progetti. Ma in che direzione devono andare? Nella costruzione di una cultura del rispetto, del lavoro, della promozione dei diritti umani seguendo il dettato della nostra carta costituzionale, delle nostre coscienze, della nostra fede, storia e amore per la nostra patria. Questo è l’impegno che ci chiede la Fondazione. Noi siamo tutti insigniti ed è un privilegio essere stati insigniti dalla Repubblica”. Oggi con la benemerenza “come quella che ci è stata riconosciuta, la più giovane perché è figlia di uno stato repubblicano, dobbiamo dare il nostro impegno nella costruzione dei valori. La strada ci è stata indicata: dobbiamo farlo attraverso gesti semplici, perché i valori sono nelle piccole cose”, ha concluso Rizzi

Paolo Ghezzi Consigliere di Amministrazione della Fondazione: le generazioni attuali future sperimenteranno un mondo più caldo e la portata di tale aumento è direttamente legato alle scelte attuate in questo decennio. – L’Ing. Paolo Ghezzi Responsabile Scientifico del Master di II livello in Gestione e Controllo dell’Ambiente: tecnologie e management per il ciclo dei rifiuti all’Università sant’Anna di Pisa invitato ad affrontare il tema dell’ambiente e democrazia ha sottolineato che “La tutela ambientale è fondamentale per garantire i valori democratici delle comunità e uno sviluppo equo e sostenibile, più giusto e capace di garantire a tutti le medesime opportunità. Un pianeta a velocità diverse, senza uguaglianze ne’ pari opportunità, è infatti causa di diffusi squilibri sociali che a loro volta finiscono per amplificare un quadro emissivo globale e instabile con ripercussioni sulla sostenibilità degli impatti che ne derivano. Ne sono un esempio: l’aumento della temperatura media in atmosfera e il conseguente incremento dei fenomeni atmosferici estremi che costringono oltre 30 Milioni di persone ogni anno ad abbandonare i propri luoghi di vita; la perdita di biodiversità, l’accelerazione nella produzione di rifiuti urbani che ancora oggi nel mondo vengono smaltiti per il 33% in “open dump”, quindi al suolo e senza alcuna protezione, e per il 70% in discarica; l’incremento dei consumi idrici che si stima nel 2050 sommeranno fino a 6000 miliardi di m3 amplificando le aree soggette a stress idrico elevato. Tutti fenomeni all’attenzione delle comunità’ internazionali e dell’agenda 2030 ma che richiedono anche una maggior consapevolezza individuale. Ecco perché’ la Fondazione include un progetto “ambiente e democrazia” proponendo progetti mirati e rivolti soprattutto alle giovani generazioni e offrendo il proprio contributo di competenza.

Il Ministro dell’Interno Piantedosi: La Fondazione potrà rappresentare un luogo di confronto, riflessione e approfondimento sulle tematiche più attuali e anche sulle sfide di fronte alle quali la società ci pone fungendo da possibile  fattore di stimolo per opera delle istituzioni – “La nascita della Fondazione – ha detto il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi nel suo intervento conclusivo della cerimonia di presentazione – frutto dell’intelligenza di chi l’ha proposta, è particolarmente apprezzabile, quindi l’abbiamo condivisa e ne faremo professione di sollecitazione e di collaborazione, proprio perché diretta a unire personalità diverse ma accomunate dal riconoscimento della più prestigiosa onorificenza a livello nazionale. Sono persone che si sono rese disponibili a offrire il proprio qualificato contributo a servizio della società anche attraverso la testimonianza”. “Credo che la Fondazione – ha proseguito il Ministro Piantedosi – potrà rappresentare un luogo di confronto, riflessione e approfondimento sulle tematiche più attuali e anche sulle sfide di fronte alle quali la società ci pone fungendo da possibile fattore di stimolo per opera delle istituzioni – prosegue Piantedosi rivolgendosi agli insigniti -quindi un serbatoio di idee che favorisca il dialogo tra le professionalità, tra le competenze di cui siete portatori e che possa dare avvio a progetti di rilevante impatto sia da un punto di vista sociale che culturale”.Il ministro ha trovato “particolarmente apprezzabile che alcune di queste attività siano in cantiere”. Tra queste, “quelle contro il disagio giovanile, le iniziative a favore della sostenibilità ambientale”. “Ritengo molto importante – ha aggiunto – l’impegno che la Fondazione mette in campo nella valorizzazione e nella promozione della conoscenza dei simboli e degli emblemi della nostra nazione”. Attraverso i simboli “si diffonde quello straordinario patrimonio di valori, il patrimonio storico, culturale e identitario che caratterizza e deve caratterizzare il nostro Paese e alimenta al tempo stesso il senso di unità e lo spirito di appartenenza dei cittadini a un’unica comunità”. “Questo sentimento identitario forte è radicato in tutte le parti del Paese che percepisco in ogni impegno istituzionale che svolgo sul territorio”, ha concluso Piantedosi.

La presentazione degli Organi ed Organismi già operativi della Fondazione Insigniti. – Oltre a presentare il nuovo Ente giuridico il prefetto Tagliente nella veste di presidente ha voluto presentare la squadra degli organi e degli organismi già operativi della Fondazione, partendo dai vice presidenti Roberto Massucci e Luigi Varratta, gli altri Consiglieri di Amministrazione Giovanna Ferri e Paolo Ghezzi ; i quindici Consiglieri di Indirizzo ( Francesco Benedetto, Domenico Cerbone, Monica Dialuce, Pierluigi Faloni, Armando Forgione, Alessandro Giacchetti, Domenico Giani,  Marcello Lippi, Giampaolo Monastra, Pietro Pietrini, Vittorio Rizzi, Ilva Sapora, Claudio Sgaraglia, Mario Viola, Ottavio Zirilli );  I cinque Revisori dei conti ( Fabrizio Pucci, Presidente, Michele Villani, Giovanni Colucci, Elena Cenderelli, Carmelo Michele De Giorgio); i tre componenti del Collegio di Garanzia ( Tommaso Miele, Settimo  Caputo e Gianfranco Bernabei) i presidenti del Comitato internazionale Alessandro Butticè e i presidenti dei Comitati Provinciali già nominati da Massa-Carrara: Leonardo Vinci Nicodemi; Palermo Manlio Corselli; Pisa: Paolo Mancarella; Ravenna: Pasquale Iacovella; BAT: Cosimo Sciannamea, oltre alle delegazioni di Massa- Carrara, Pisa, Ravenna e Perugia.