Page 11 - IL GIORNALE ITALIANO Num. 87/2014
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LA FESTA DELL’ARMA DEI CARABINIERI La data del 5 giugno è stata assunta come festa dell’Arma dei Carabinieri, in messaggio del ministro della difesa in occasione celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell’Arma fu insignita della prima Medaglia d’oro al Valor Militare per la partecipazione dei Cara- Bicentenario della fondazione dell’arma dei carabinieri binieri alla Prima guerra mondiale. La motivazione che ha accompagnato la “Oggi celebriamo i primi due secoli di vita dell’Arma dei Carabinieri, uno dei ca- medaglia è la seguente: “Rinnovellò le sue più fere tradizioni con innumerevoli posaldi delle nostre Istituzioni, alla quale gli Italiani sono intimamente legati, per prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo cultura e per razionale sentire. Era il 1814 e il Re Vittorio Emanuele I disponeva contributo alla radiosa vittoria delle armi d’Italia”. Per l’occasione, quest’an- la costituzione di uno speciale reparto, un Corpo di militari ‘per buona condotta e no si festeggia anche il bicentenario dell’Arma dei Carabibieri, la cerimonia è saviezza distinti’, incaricato di ‘contribuire alla difesa dello Stato in tempo di guerra stata celebrata, in Piazza di Siena, alla presenza del Presidente della Repubblica e di vigilare alla conservazione della pubblica e privata sicurezza’ in tempo di pace. Giorgio Napolitano accompagnato dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, Da allora, i Carabinieri hanno iniziato a scrivere una storia esaltante che ha accom- dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Amm. Luigi Binelli Mantelli e dal pagnato la nascita e la vita della Nazione e degli oltre 8.100 Comuni che la animano. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli. La ceri- Sono passati due secoli, ma i tratti distintivi dei Carabinieri sono rimasti esattamen- monia è iniziata con lo schieramento dei Reggimenti di formazione rappresen- te gli stessi. La fgura del Carabiniere è sempre presente; fsicamente, per la capilla- tativi di tutte le componenti dell’Arma e la resa degli Onori al Presidente della re distribuzione dei presidii dell’Arma sul territorio nazionale, e idealmente, perché Repubblica. A seguire, gli interventi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano essa è parte del nostro immaginario collettivo, della parte migliore della nostra idea e del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, e la consegna delle “Ricompense” di Stato e di collettività. E nessun affresco del meraviglioso paesaggio italiano, dei ai Carabinieri maggiormente distintisi nelle attività di servizio. Dopo il defus- mille campanili che punteggiano i piccoli borghi e le grandi città, sarebbe veritiero so dei Reparti, il 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo ha eseguito lo Storico se non ritraesse le donne e gli uomini dell’Arma, che di quelle comunità sono i primi Carosello Equestre, per rievocare la gloriosa “Carica di Pastrengo” del 1848. custodi. Militari fra la gente, dunque. Questo erano i Carabinieri duecento anni fa, e questo sono ancora oggi. Tante cose possono cambiare, anche nell’Arma dei Cara- binieri, e tante cose sono cambiate e cambieranno, per renderla sempre più effcace ed effciente. Non deve cambiare la loro natura di militari, in servizio permanente di polizia, a difesa dello Stato e a tutela della sicurezza dei cittadini. Questa loro natura, che tanta garanzia dà in termini di disciplina ed effcacia, non deve però tramutarsi in un’illogica e ingiusta compromissione dei loro diritti. Un’Arma dei Carabinieri moderna e proiettata al futuro, come quella che tutti vogliamo, non può che fondarsi su un personale militare modernamente amministrato e correttamente compensato per i tanti sacrifci che è chiamato a sostenere, per il corretto funziona- mento di un’Istituzione così importante. Il Governo saprà interpretare correttamente le priorità, anche in termini di giuste allocazioni delle risorse pubbliche, per rispon- dere a queste ineludibili esigenze. Donne e uomini dell’Arma dei Carabinieri, gli Italiani vi sono grati per quanto fate, quotidianamente, per la sicurezza della nostra Comunità; per la serietà che trasmettete, che ci rende orgogliosi anche di fronte ai nostri alleati; per lo spirito di sacrifcio che sapete esprimere, anche quando vi si chiede un impegno che va molto oltre i vostri doveri. Siete giustamente orgogliosi della divisa che indossate. Avete scelto una professione quanto mai diffcile, ma di certo anche piena di soddisfazioni. Oggi sapete di poter festeggiare. Per i due secoli nei quali vi siete coperti d’onore e per tutti gli anni che verranno, nei quali potre- te ancora dimostrare le vostre straordinarie capacità e potrete confermare, giorno dopo giorno, il solenne patto di fedeltà alle Istituzioni e al popolo italiano. Grazie a messaggio del presidente napolitano tutti voi, per quello che fate e per quello che siete. Viva i Carabinieri, Viva l’Italia!” Bicentenario di fondazione dell’arma dei carabinieri Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Comandante Ge- nerale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. Leonardo Gallitelli, il seguente messaggio: “L’Arma dei Carabinieri celebra oggi il bicentenario della fondazione, un lungo e glorioso percorso che si identifca con la storia d’Italia, dagli albori del Risorgi- mento alle battaglie per l’indipendenza e per l’unità, dalle tragedie dei due confitti mondiali alla Guerra di Liberazione e alla nascita della Repubblica: straordinario è stato l’impegno a tutela dei valori fondanti della Nazione e, nei tempi a noi più vicini, in ferma difesa delle istituzioni democratiche dall’attacco del terrorismo. Decisiva è sempre stata la lotta senza quartiere alla pervasiva minaccia della criminalità or- ganizzata e della delinquenza comune. In ogni parte del paese l’Arma ha costitui- to incrollabile baluardo a garanzia della libertà e della pacifca convivenza civile. I Carabinieri hanno costantemente meritato generale apprezzamento anche al di fuori dei confni nazionali per il determinante contributo alla sicurezza nelle aree di crisi, operando con dedizione, professionalità, effcacia al fanco dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. In questi duecento anni, tra l’Arma e il popolo italiano si è sviluppata una speciale relazione di fducia e di amicizia, alimentata dalla capillare e diffusa presenza delle stazioni, presidi di legalità e insieme luoghi di ascolto e di accoglienza. La vocazione del prendersi cura dei cittadini, specie dei più deboli, e la dedizione al bene comune si rifettono nella meritoria opera svolta dall’Associazione Nazionale Carabinieri, i cui membri si stringono oggi ai colle- ghi in servizio. Nel 1814 i fondatori dell’Arma ne defnirono la peculiare natura di forza militare preposta a garantire la sicurezza e il rispetto della legge, con ciò tracciandone l’irrinunciabile status militare che è al tempo stesso fattore di effcien- za organizzativa ed emblematica sintesi dei valori che ne sostengono l’azione al servizio del paese. Saluto la Bandiera, oggi decorata con le insegne di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia per rendere onore alle schiere di Carabinieri che han- no attraversato questi due secoli di storia e, primi fra tutti, a quanti sono caduti nell’adempimento del dovere. A loro rivolgo un commosso e riconoscente pensiero. In questa giornata di festa, a voi tutti, Carabinieri in servizio e in congedo, giun- gano l’affetto e la gratitudine del popolo italiano e il mio più fervido augurio.” 87/2014 Pag. 11
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