L’Arma dei Carabinieri per e con le foreste
SEUL – Nuove tecnologie e best practice per il patrimonio boschivo
L’Arma dei Carabinieri ha partecipato al XV Congresso Mondiale sulle Foreste, svoltosi a Seoul, attraverso la presentazione delle best practice e delle nuove tecnologie a tutela del patrimonio naturale, confermando la solida coesione tra le organizzazioni internazionali e l’Arma. Le Istituzioni italiane considerano le foreste come servizi ecosistemici strategici che forniscono capacità di stoccaggio di CO2, il gas serra responsabile del cambiamento climatico. Per questo motivo, l’Arma dei Carabinieri, quale Forza di Polizia ambientale, monitora, attraverso il proprio Comando Carabinieri per la Tutela Forestale lo stato qualitativo e quantitativo degli ecosistemi forestali, valutando anche la capacità di stoccaggio del carbonio (carbon sink) e i livelli di biodiversità, archiviando i dati nell’inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio. Questo servizio specializzato è impegnato, tra l’altro, nella prevenzione della deforestazione e degli incendi, al fine di proteggere il patrimonio forestale e garantire un uso sostenibile delle risorse forestali. Il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale presta particolare attenzione a tutte le forme di prevenzione, tenendo conto che i danni all’ecosistema, una volta causati, sono irreversibili e rappresentano un grande ostacolo anche allo sviluppo economico delle comunità. Il Convegno è stato l’occasione per presentare innovativi strumenti di monitoraggio forestale in uso all’Arma, a supporto dei Ministeri e delle Agenzie competenti (principalmente il Ministero dell’Ambiente) che contribuiscono efficacemente al contrasto delle attività illecite a tutela delle foreste, tramite le nuove tecnologie e applicazioni satellitari. In particolare è stato illustrato il “Forest Fire Geoportal”, lo strumento online italiano per la mappatura delle aree boschive bruciate, nonché il sistema “Smart Forest Change Detection”, un adattamento dell’applicazione Global Forest Watch alle foreste italiane. Entrambi sono fondamentali per il rilevamento di anomalie spettrali che possono essere ricondotte a incendi, attacchi parassitari, disboscamento illegale, in tempo quasi reale. I risultati attesi da questi progetti in corso comprendono anche una collaborazione costruttiva tra il mondo accademico, la società civile, il settore privato e le forze dell’ordine in grado di sfruttare al meglio le tecnologie liberamente accessibili, derivanti da un’efficace sinergia con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Consiglio Nazionale per la Ricerca Agricola e l’Economia.