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Intervista di Paola Pacifici

Presentazione del libro “Quelli della Balduina” con il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Claudio Barbaro 

ROMA – Bruno Socillo “da sempre volevo essere giornalista”

Bruno, un cv da giornalista completo, dai giornali alla televisione . Perché decidi di diventare giornalista?

Credo di aver sempre voluto fare  il giornalista  da ragazzo c’era una serie tv  statunitense Lou Grant  che seguivo con passione, che narrava  la vita di una redazione credo mi abbia incoraggiato a provarci anche se poi la realtà e assai diversa dalla fiction.

Cominci  con “Il Giornale d’Italia”, “Il Secolo d’Italia”, “Telemontecarlo” fino ad arrivare a Presidente Rai World.

Si ho avuto la fortuna di avere una serie completa di esperienze professionali. Ho vissuto grandi cambiamenti dal piombo alla composizione digitale dei giornali, al passaggio dall’analogico al digitale di radio e  tv. Cambiamenti che hanno modificato radicalmente il lavoro giornalistico ed influenzato enormemente  il modo di fare informazione.

Durante la Festa dei Granatieri di Sardegna (18 aprile 1659 con il motto “A me le Guardie”)

Sei stato anche corrispondente di guerra, come è cambiato il giornalismo del  corrispondente oggi?

Il mestiere del corrispondente  e’  forse quello che ha piu’ subìto l’impatto delle nuove tecnologie e non  sempre in meglio. Ai miei tempi dovevi girare un servizio montarlo  e poi farti molti chilometri per trovare una stazione satellitare per trasmetterlo. Oggi basta un  cellulare ma questo ha fatto sì che chiunque  possa improvvisarsi reporter senza una adeguata preparazione ed  esperienza .  La proprietà delle testate pero’ trova molto piu’ economico appoggiarsi a  costoro piuttosto che spendere per mandare un inviato: il rischio e’ sotto gli occhi di tutti notizie non verificate o false.

Fra tutte le tue esperienze giornalistiche, hai avuto direttori come Mentana, Mimum, quale quella che ti piaceva di più ?

L’esperienza alla quale resto piu’ affezionato e’ quella di Telemontecarlo,oggi la 7, una redazione giovane dal direttore Roberto Quintini al piu’ recente dei praticanti ai tecnici e agli addetti all’editing. Quelle piu’ formative sono state al Tg5 con Enrico Mentana come capo redattore e al Tg2 con Clemente Mimun come vice direttore.  Ruoli diversi con  due bravi capi che mi hanno preparato al ruolo di direttore dei Giornali Radio Rai.

La comunicazione in Italia in Europa ed in America, quali sono le principali differenze ?

Oggi vedo molte meno differenze  tra lo stile di comunicazione Usa e quello europeo. Il progresso tecnologico ha ridotto molto il vantaggio dei media  americani dotati di mezzi economici enormi rispetto a quelli del vecchio continente.

Che e quale differenza fra il giornalismo della carta stampata, della radio e della televisione?

Sui giornali hai la possibilita’ di sviscerare  le notizie e di approfondire i commenti ma sconti il ritardo con il quale arrivi al lettore rispetto ai fatti che descrivi. La radio e’ il mezzo piu’ immediato con un cellulare hai sempre la possibilita’ di  commentare in diretta  gli  avvenimenti senza il bisogno di supporti tecnici  ma manca la forza delle immagini. Il servizio televisivo è un po’ piu’ lento ma ha il grande vantaggio di mostrarti cosa sta accadendo oltre a descriverlo. Tre modi diversi di fare informazione ognuno con i suoi pregi e difetti ma tutti messi abbastanza in crisi dal web  che ormai e’ la fonte primaria di notizie  sopratutto per i giovani.

Oggi il lettore, il radio ascoltatore ed il telespettatore come vuole sentire le notizie e quale gli interessa di più?

E’ difficile fare una graduatoria anche perché molto dipende dalla  forza degli eventi. In genere le notizie dall’estero  sono le meno appetibili ma in caso di guerre o crisi internazionali diventano le piu’ seguite se invece  la crisi tocca  il portafoglio delle persone ecco che l’economia conquista l’interesse della maggioranza. In ogni caso sia il lettore che l’ascoltatore di radio e tv predilige un linguaggio chiaro, rapido, tempestivo  e scevro da facili allarmismi.

I giovani e l’informazione? Molte più donne giornaliste e che giornalismo scelgono ?

I giovani come ho già detto scelgono sempre piu’ spesso il web come fonte di informazione con tutti i rischi a  cui accennavo e’ importante quindi scegliere siti seri e professionali . La presenza femminile nel giornalismo ha assunto sempre di più una grande importanza. Anche il ruolo delle donne nelle redazioni e’ profondamente cambiato: non solo piu’ redattrici di moda o di cronaca rosa ma inviate di guerra, corrispondenti e direttori di testate .

Quanto i social influiscono e che modo sulla comunicazione di oggi? Sono utili o no?

Ho già espresso il mio parere sul web i social ne sono una componente che ha assunto una grande importanza negli ultimi tempi. Stanno condizionando in modo spesso negativo l’informazione: un leader politico, un influencer  sui social possono  esprimersi senza contraddittorio spesso utilizzando affermazioni prive di riscontro o manipolate e oggi sono diventate un mezzo di disinformazione da parte di gruppi di potere e governi stranieri . Sta all’intelligenza di chi ascolta saper distinguere il vero dal falso.

Un “bravo giornalista è”?

Curioso e pignolo.