La Difesa Italiana in missione suborbitale

ROMA – Successo del “Virtute-1” con equipaggio dell’aeronautica militare e del CNR

È partita dallo spazioporto America di Virgin Galactic (in New Mexico – USA), la missione VIRTUTE-1 (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) che ha visto l’equipaggio italiano, composto da due Ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), decollare a bordo della navicella spaziale VSS Unity (classe SpaceShipTwo), per un volo dalla durata totale di novanta minuti. Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Gen. S. A. Luca Goretti ha commentato: “La Difesa italiana e in questo caso specifico l’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security. Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento dell’eccellenza nel comparto Aerospaziale Nazionale” ha concluso il Generale Goretti. In questo preciso periodo storico il sistema della Difesa italiana, con le sue specifiche professionalità e con la sua naturale connessione con l’industria nazionale della Difesa, gioiello italiano noto nel mondo per l’elevata qualità tecnologica, la propensione alla ricerca scientifica e all’innovazione rappresenta un importante moltiplicatore di opportunità del brand Italia e non solo del made in Italy. La Difesa e l’industria nazionale della difesa sono per il Sistema Italia tra i principali attori per ciò che concerne gli investimenti in ricerca e sviluppo. Va riconosciuto un nuovo corso dove Il sistema Difesa italiano si presenta all’estero come un sistema compatto e unitario, dove le specificità dei comparti (terrestre, navale e aereo-spaziale), pur rimanendo rilevanti, sono sempre più interconnesse. La Difesa italiana insomma si fa notare agli interlocutori stranieri per il sistema di squadra con il quale opera. Al comando della missione VIRTUTE-1, nata da un accordo commerciale tra l’Aeronautica Militare, per la Difesa italiana, e Virgin Galactic, il Col. Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, che ha anche coordinato le attività operative e addestrative dell’equipaggio italiano, che include il Ten. Col. Angelo Landolfi, medico aerospaziale con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare, e il Dott. Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con il ruolo di responsabile degli esperimenti di bordo proposti dal CNR stesso. Durante il volo suborbitale, a seguito allo spegnimento del motore, la cabina della VSS Unity è infatti diventata un laboratorio scientifico all’interno del quale l’equipaggio ha potuto condurre test – in condizioni di microgravità – relativi a medicina, materiali avanzati, fisica dei fluidi, fisiologia. I progetti di ricerca sono stati coordinati dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS) di Milano; dall’Ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano; dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare. La missione VIRTUTE-1, che per Virgin Galactic inaugura l’era dei voli commerciali, è in linea con il Piano Spaziale della Difesa, che ha lo scopo di incrementare – con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria –, le attuali conoscenze in materia spaziale, aerospaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.

SCHEDA

Il 29 giugno 2023 l’Aeronautica Militare, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ha effettuato il primo volo suborbitale a bordo di un velivolo della Compagnia statunitense Virgin Galactic, lo SpaceShipTwo, progettato per far volare sia passeggeri che payload nello Spazio per scopi turistici e di ricerca). In particolare, durante il volo spaziale suborbitale, in seguito allo spegnimento del motore, l’equipaggio ha avviato le procedure per condurre gli esperimenti in condizioni di microgravità. Queste condizioni permetteranno di effettuare esperimenti multidisciplinari, altrimenti difficilmente realizzabili, relativi alla medicina, ai materiali avanzati, alla fisica dei fluidi, alla fisiologia. I risultati ottenuti consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo che sono alla base di molte patologie nell’uomo e causa di invecchiamento cellulare. Le informazioni acquisite forniranno, inoltre, dati utili per la ricerca scentifica applicabile a vari settori, non solo tecnologici, ma anche per la salute umana. La missione “Virtute 1” è il risultato dell’Accordo quadro siglato il 2 ottobre del 2019 tra l’Aeronautica Militare e la Virgin Galactic – in linea con il Piano Spaziale della Difesa e il documento “Indirizzi di Governo in materia spaziale e aerospaziale” del 25 marzo 2019 – con lo scopo di incrementare, con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria, le attuali conoscenze in materia spaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili. L’equipaggio era composto da due Ufficiali dell’Aeronutica Militare e un ricercatore del CNR:

  • Walter VILLADEI – ingegnere spaziale e cosmonauta – con il ruolo di Comandante e coordinatore delle attività operative e del training del crew italiano. Il Col. Villadei nel 2007 è stato qualificato da ESA come istruttore, nel 2008 e 2009 ha svolto una prima fase addestrativa presso il centro russo Yuri Gagarin per poi conseguire, con il massimo dei voti, la qualifica di cosmonauta nel 2012, quella avanzata a fine 2015 e il mantenimento delle abilitazioni a fine 2019.
  • Col. Angelo LANDOLFI – medico aerospaziale e Spaceflight Surgeon – con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici del crew italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’AM;
  • Pantaleone CARLUCCI – ingegnere e ricercatore del CNR – con il ruolo di Responsabile degli esperimenti di bordo coordinati dal CNR.

Nell’ambito della Missione “Virtute 1” sono stati condotti diversi progetti di ricerca a cura di personale specializzato dell’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS) di Milano, dipendente dal Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, di ricercatori dell’Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Il sistema SpaceShipTwo di Virgin Galactic è progettato per far volare sia gli esseri umani che i payload nello spazio per scopi turistici e di ricerca. La compagnia offre una soluzione end-to-end per i voli con payload che include l’uso di SpaceShipTwo e del suo aereo da trasporto VMSEve, insieme all’hardware, ai processi e alle strutture necessarie per una campagna di successo. La piattaforma di Virgin Galactic offre un accesso sistematico, affidabile ed economicamente conveniente all’alta atmosfera e allo spazio che consente il trasporto di volumi e masse di dimensioni significative per i payload di ricerca. La compagnia ha già trasportato i payload nello spazio attraverso il programma NASA Flight Opportunities Program. Virgin Galactic ha fornito formazione e preparazione ai ricercatori in modo che siano pronti a svolgere il loro lavoro di specialisti di missione su questo volo hanno fornito supporto pre-volo in loco, per ciascuno degli esperimenti sul payload che ha incluso la strumentazione medica per misurare gli effetti biologici della fase di transizione dalla gravità alla micro-gravità sul corpo umano. Altre apparecchiature saranno utilizzate per aiutare a sviluppare una nuova comprensione della chimica dei carburanti ecologici.