Gabriella Carlucci “il grande mondo del cinema”

Intervista di Paola Pacifici

Ideatrice del “Festival del Cine Italo Spagnolo” per unire e promuovere le culture

Gabriella, ideatrice del “FESTIVAL DEL CINEMA ITALO-SPAGNOLO”, sei alla 7 edizione, nasce perché… e perché a Palma de Mallorca?

Amo le Baleari da quando sono bambina, ho avuto la possibilita’ di visitarle in barca con i miei genitori. Da adulta sono tornata varie volte e in particolare nel 2005 spinta dalla curiosita’ di visitare il paese in cui è nato e si è formato Rafa Nadal, Manacor, che si trova nel centro dell’Isola di Mallorca. Ho capito tutto di Nadal ma poi sono stata per 10 giorni in vacanza a Palma de Mallorca, che ho trovato stupenda. Ho incontrato a Palma de Mallorca tanti italiani di successo che  mi hanno spinta a ideare un evento che avesse per protagonista l’Italia. Il cinema è sempre stato la mia passione e oltretutto avendo lavorato e fatto approvare quando ero in Parlamento una legge di incentivi fiscali per il cinema, il Tax Credit, per me è stato facile trovare in Italia i sostenitori del mio progetto.

Un evento  che vede una forte presenza del cinema italiano in Spagna ed una  importante collaborazione?

Grande, perché il mio Festival vuole essere lo strumento per far incontrare i professionisti dei due Paesi per permettere future collaborazioni in campo cinematografico,con l’ideazione e lo sviluppo di coproduzioni tra i due Paesi e con il Sud America

Quale il “tema conduttore “di questa edizione?

La presentazione delle Film Commission Italiane e di tanti territori dell’Italia meno conosciuti ma ugualmente importanti sia dal punto di vista culturale che paesaggistico ed enogastronomico. Con un focus su Emilia Romagna, Toscana e Puglia.

Tanti incontri, tanti eventi. Quelli più significativi?

Per quanto riguarda il cinema certamente la presenza di tanti professionisti importanti sia italiani che spagnoli. Con progetti molto ambiziosi che prenderanno il via, come “Trent’anni di meno”, una divertente commedia che sara’ prodotta da Italia, Spagna, Serbia o “Bombas sobre Barcellona”, anche in questo caso una coproduzione tra Italia, Spagna e Baleari. Un film tratto da un episodio della nostra storia: durante la Guerra Civile Francisco Franco chiede aiuto a Mussolini per conquistare la Catalogna. Mussolini invia allora aerei e piloti italiani che saranno di stanza a Palma de Mallorca e da li’ si muoveranno per bombardare Barcellona. Il film raccontera’ non solo l’episodio bellico ma anche la storia d’amore tra un pilota italiano e una ragazza majorchina.

Che cosa era la “cena bendata”. Che messaggio?

Quest’anno il Ministro del Turismo italiano Massimo Garavaglia ha partecipato ad un incontro bilaterale sul Turismo tra Baleari e Italia. Il tema la promozione destagionalizzato tra le isole Baleari e l’Italia. Nei giorni del festival ho presentato alcune zone e localita’ meno conosciute. La Toscana con un distretto che coinvolge il mare e le Alpi Apuane e le Terme di San Carlo, l’Emilia Romagna con i percorsi di Dante, partendo da Ravenna, la Puglia, con le mille masserie e i trulli. Per valorizzare al massimo questi territori ho organizzato la “Cena Bendata” ovvero la degustazione di prodotti dell’eccellenza provenienti dalle regioni ospiti con l’obbligo da parte dei presenti di mangiare bendati e di indovinare il piatto e la provenienza. Al termine di ogni degustazione su uno schermo gigante è stato proiettato un video che ha presentato il territorio e il suo prodotto.

“We love the sea” che cos’è?

Sin dall’anno scorso Il National Geographic è nostro sponsor con una serie di documentari dedicati al mare e alla sua salvaguardia. Quest’anno la cena di addio si è svolta a bordo dello yacht Falcao One, una fantastica imbarcazione di 40 metri  che svolge nelle Baleari un opera di divulgazione delle buone pratiche ambientali rivolgendosi soprattutto ai bambini e agli adolescenti, con escursioni mirate a presentare il mare e come comportarsi per non inquinare. A bordo dello yacht è stato proiettato il documentario dedicato agli Oceani ed è stato possibile degustare l’eccellenza dei prodotti italiani e ammirare l’Italia attraverso le immagini del video di presentazione dell’Enit.

Tanti giovani talenti italiani e spagnoli. Che mondo rappresentano di più i giovani italiani e spagnoli. E le donne perché sono così poco presenti nel cinema?

Sia Italia che Spagna danno spazio ai giovani,quest’anno per l’Italia ho presentato il film “GHIACCIO”, di Francesca Verdini alla sua prima esperienza come produttrice, il cantante Fabrizio Moro ed Alessio de Leonardi, entrambi alla prima esperienza. Un film che ha ottenuto grande successo in sala e sulle piattaforme e ha vinto il David di Donatello per il miglior soggetto. La pellicola aveva ottenuto il finanziamento del Ministero italiano sia per la sceneggiatura che per la produzione. Un distributore spagnolo sta trattando l’acquisto per la Spagna. Allo stesso modo per la Spagna ho presentato l’opera prima “Cinco Lobitos”, della esordiente Alauda Ruiz de Azua, che ha trionfato al Festival di Malaga, come miglior film, miglior sceneggiatura scritta dalla stessa deAzua, e migliore attrice protagonista Laia Costa. La regista Alauda Ruiz de Azúa fa il suo debutto con un  film che ha ottenuto grande successo al Festival di Malaga e si candida per il Goya. Il premio per il miglior nuovo regista è andato a una donna. La serie è iniziata con Carla Simón, continuata con Arantxa Echevarría, Belén Funes, Pilar Palomero e Clara Roquet. Il percorso femminista e femminile del premio sembra che proseguirà, visto che tra i favoriti per vari premi ci saranno diversi esordi di registe donne. Molte donne premiate pero’ anche in Italia ai David, come Ippolita Di Majo, sceneggiatrice di “Qui Rido io”, e Monica Zappelli  e  Donatella Di Pietrantonio  per la migliore scenggiatura  non originale per il film “l’Arminuta” e la candidature di Laura Samani come miglior regista esordiente. Pero’ per quanto riguarda la promozione e l’attenzione alle donne nel cinema fa meglio la Spagna di noi.

Che differenza fra i registi italiani e spagnoli?

Partiamo dal presupposto che si tratta di due paesi gemelli da punto di vista culturale e sociale. Il mondo del cinema, è un universo variegato, ma dal punto di vista  tecnico e  artistico, trovo che davvero i due paesi si assomigliano molto. Differiscono le possibilità economiche. L’Italia destina fondi pubblici per 400 milioni di euro l’anno e la Spagna 40. Questa differenza di contributi condiziona le tecniche utilizzate a livello di sceneggiatura, generi di successo, linguaggio e comunicazione. Tra registi  spagnoli  e italiani rappresentano i caratteri dei due popoli:  i primi tendono a essere radicali, drastici e pragmatici fin quasi alla brutalità in tutto ciò che fanno. I secondi, invece, tendono alla negoziazione, all’ambiguità, alla conciliazione e solo di rado si schierano decisamente per il sì o per il no. Ci devono essere infinite opzioni e tutte sono possibili. Questa differenza di approccio alla vita si evidenzia nel cinema, nelle caratteristiche dei personaggi che vengono raccontati in un film.

Il “mondo cinematografico” quali difficoltà incontra  in Italia ed in Spagna?

Anche se l’Italia destina dal punto di vista economico  dieci volte di piu’ della Spagna la difficolta’ del reperimento risorse, soprattutto per gli esordienti è la stessa. E poi oggi si aggiunge il tema del crollo degli incassi in sala, conseguenza della pandemia. E le piattaforme, che consumano voracemente i prodotti audiovisivi, non mettono in campo sufficienti mezzi per  migliorare la produzione e “pensare ai giovani”. Entrambi i paesi devono investire sulle sale cinematografiche e sulla distribuzione internazionale e puntare alla formazione del pubblico, partendo dalla scuola elementare.

Tornando al Festival, chi sono i vincitori  ed il Festival del 2023 come sarà?

Il festival non assegna dei premi ma si concentra sullo sviluppo di progetti congiunti. Ne abbiamo presentati due nati dagli incontri del 2021 e mi auguro di proiettare i due film frutto della coproduzione Italia Spagna nell’edizione 2023. Quest’anno altri progetti destinati alla coproduzione e mi auguro che prendano forma al più presto per annunciarne la nascita nel 2023. Il Festival nel 2023 continuera’ nella ricerca di giovani talenti e aprira’ una sezione agli attori italiani e spagnoli che potranno presentarsi ai produttori e registi dei due paesi, dando loro la possibilita’ di essere scelti per future produzioni di entrambi i paesi.