Architettura femminile

PRISTINA – Una mostra italiana

Una mostra dal titolo “Buone Nuove – Women Changing Architecture” sull’evoluzione al femminile della professione di architetto, dalle pioniere d’inizio ‘900 alle archistar di oggi, dai collettivi multidisciplinari ai grandi studi internazionali guidati da progettiste, è stata esposta dall’Ambasciata d’Italia in Kosovo e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tirana, alla Facoltà di Architettura dell’Università di Pristina. “L’esibizione, che siamo particolarmente orgogliosi di aver portato a Pristina nell’ambito di un tour internazionale che ha già toccato Svezia, Qatar, Bosnia, Albania, ha voluto offrire ad un pubblico non necessariamente esperto un nuovo e più inclusivo punto di vista sull’architettura. In particolare, il progetto espositivo si è proposto di documentare, e in qualche modo risarcire, il contributo dato da progettiste, coppie, team femminili, collettivi alle conquiste e alla qualità dell’architettura moderna e contemporanea in Italia, cercando di esplorare punti di contatto anche con la realtà locale”, spiegano l’Ambasciatore Antonello De Riu e il Direttore dell’Istituto Alessandro Ruggera. La mostra – realizzata dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con la Fondazione MAXXI di Roma – articola il suo racconto in capitoli. Il primo (Storie di architette italiane) è dedicato alle vicende e ai progetti di una ventina tra le esponenti più interessanti dell’architettura italiana a partire dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Il secondo capitolo (Pratiche in Italia) pone l’attenzione su una serie di lavori realizzati in Italia da progettiste internazionali, spesso in collaborazione con imprese e professionisti locali, nei due decenni del secolo presente. Gli ultimi due capitoli (Narrazioni e Visioni) comprendono le interviste ad esperte e studiose sul tema della “gender equality” nelle professioni dell’architettura e una serie di opere video dedicate al rapporto sempre più consapevole “tra genere e spazio”.