Per le bonifiche alla UE risparmio di 90 milioni

Generale Marzo, comandante del CUFA e l’Onorevole Fabio Massimo Castaldo, rappresentante del Parlamento Europeo

Collaborazione della Presidenza del Consiglio con l’Arma dei Carabinieri per i siti inquinati in ambito europeo, 69 siti sanati su 81

All’indomani dalla presentazione al Parlamento europeo del dossier su bonifiche dei siti inquinati nell’ambito della risoluzione del contenzioso europeo, la struttura commissariale che vede la duplice collaborazione Presidenza del Consiglio – Arma dei Carabinieri guidata dal Generale di Brigata Giuseppe Vadalà, fa un bilancio delle attività. Dal 2017 ad oggi “69 siti sanati su 81, 14 siti messi in sicurezza per ogni anno, 90 milioni di euro risparmiati sulla sanzione, 1500 missioni sul territorio nazionale, oltre 200 gli illeciti contro la PA. Obiettivo primario della relazione: esplicare il modus operandi dell’Italia e dell’Arma per la bonifica delle discariche nella risoluzione del contenzioso europeo. Innescare un processo di condivisione a livello europeo del valido iter attuato dall’Italia, nella più ampia prospettiva e considerazione che questo “agire bene e veloce” possa essere un pregevole contributo allo sviluppo di modelli “attutivi” in ambito continentale, anche al fine di incrementare e migliorare le delicate fasi di politiche ambientali europee quali il Green Deal. In apertura il Commissario Europeo all’Ambiente Virginijus Sinkevicius ha voluto esprimere proprio plauso all’attività della task force dell’Arma per le corrette pratiche (modus operandi) poste in atto nella risoluzione delle procedure sanzionatorie europee sulle discariche in infrazione: “Le discariche illegali sono un problema particolarmente sensibile. La loro esistenza è una minaccia diretta per il suolo, l’aria e l’acqua e rappresenta un vero rischio per la salute umana dal 2003. L’Italia è stata oggetto di due procedure di infrazioni separate sulle discariche che coprono 244 siti in tutto il paese. Oggi, la maggior parte di queste discariche sono state bonificate e i siti riqualificati godono di nuova salute.   Qui saluto il ruolo fondamentale svolto da Commissario Unico Generale Vadalà e dalla Task Force dell’Arma dei Carabinieri che coordinano le autorità locali regionali e centrali dal 2017 garantendo un approccio efficace. Questo è un risultato straordinario!”. Ma ha anche confermato che proprio questi scambi informativi e sinergici sono fondamentali per l’Unione e per superare tutti gli impasse di tale livello critico, sia nazionali che sovranazionali: “Apro oggi su un argomento cruciale, ovvero le discariche. Ecco perché sono stato felice di vedere che l’Italia ha organizzato un dialogo specifico sui risultati del “Riesame dell’attuazione delle politiche ambientali” lo scorso ottobre. È un segnale chiaro che le Autorità sono consapevoli dell’urgente necessità di agire”. Nel ribadire che per la Comunità Europea la tolleranza zero per l’inquinamento è linea cardine dell’agire, ha voluto rimarcare come i fondi PNNR sono proprio un elemento e un’arma efficace a favore di tale comportamento comune: “Scambiando le migliori pratiche ci aiutate ad avanzare verso la tolleranza zero per l’inquinamento. Sono felice di vedere questi scambi – ha concluso.

Dichiarazione Comandante CUFA Antonio Pietro Marzo:

I sopralluoghi e le riunioni direttamente sul posto e l’interazione diretta con le amministrazioni locali ottenibile grazie alla presenza capillare sul territorio dell’arma dei Carabinieri si sono rivelati strumenti indispensabili per l’ottenimento dei risultati”. Il futuro ambientale del nostro Paese passa anche attraverso la capacità di tutelare   le   nostre   straordinarie   eccellenze   alimentari,   specie   dalle contraffazioni.   Norme   e   controlli   efficaci   consentono   di   tutelare   questa indispensabile fonte economica, favorendo la biodiversità delle produzioni e la coltivazione   con   metodologie  rispettose dell’ambiente. In   tutti   i   settori   di intervento, comunque, il modus operandi dell’Arma predilige la prevenzione con   una   azione  quotidiana   di   prossimità   al   territorio   che   avviene   anche attraverso   l’accompagnamento   del   cittadino   verso   comportamenti   più rispettosi della legalità ambientale. Il CUFA opera intensamente nel mondo della   scuola, con   metodi di informazione e  divulgazione  partecipativi   ed esperienziali, elaborati per accrescere la sensibilità e la coscienza ecologica dei giovani, fornendo loro conoscenze mirate alla tutela della biodiversità, allo sviluppo sostenibile e alla protezione della natura. Grazie a queste consolidate sinergie istituzionali, il CUFA sta realizzando un progetto per monitorare le anomalie spettrali, lo SMART FOREST MONITORING, con l’obiettivo di individuare in tempo reale le patologie/criticità ambientali e determinare  l’immediato intervento delle   unità   più   appropriate  sull’intero territorio nazionale. Si tratta di un progetto altamente tecnologico – presentato anche al Congresso Mondiale delle Foreste svoltosi a Seoul dal 2 al 6 maggio 2022 – che si sta realizzando in  collaborazione  con il CREA, il  CNR e il MIT di Boston,  per realizzare un programma di monitoraggio delle anomalie spettrali e sviluppare un sistema per mappare tutte le patologie e le criticità che riguardano il bosco e, più in generale, le aree extraurbane ( utilizzazioni forestali illegali, eventi meteorici   estremi, attacchi parassitari, incendi e dissesti idrogeologici, abusivismo edilizio) sull’intero territorio nazionale,  e   che   potrà   essere implementato e replicato in tutte le aree del Pianeta dove saremo chiamati ad intervenire e fornire supporto per la tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale. Nel 2021, il CUFA ha ufficializzato i dati dell’ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio ( INFC2015 ), che attestano che il patrimonio forestale nazionale è di oltre 11 milioni di ettari e copre il 36,7% del Paese (sopra la media europea ) con un incremento del 5,5% circa rispetto alla precedente rilevazione del 2005. Sulla base di quanto previsto dal “Decreto Clima”, è stata avviata la costituzione dei “Caschi verdi per l’ambiente”, una task force che comprende anche esperti del CUFA, attivabile in scenari nazionali e internazionali per interventi di tutela della biodiversità e delle risorse ambientali e forestali. In futuro, la proiezione internazionale dei Carabinieri forestali avrà ancor maggiore evidenza grazie alla costituzione del CENTRO DI ECCELLENZA presso il Centro di Addestramento di Sabaudia, che sarà dedicato   alla   formazione   di   funzionari   e   di   personale   civile   di   organizzazioni internazionali, in particolare delle Agenzie dell’ONU, della FAO, dell’UNESCO nonché di Paesi terzi aderenti. Il CENTRO costituirà nel settore ambientale corrispettivo delCoESPU ( Centre of Excellence for the Stability Police Units ), che l’Arma ha istituito a Vicenza.

Questa la dichiarazione del Ministro Fitto:

 “Ci tenevo a rivolgere a voi un saluto che parte a due riflessioni. La prima, innanzitutto un apprezzamento vero, sentito, sincero per aver avviato il procedimento di superamento di questa procedura di infrazione per le bonifiche delle discariche abusive che rappresentano un segnale veramente importante di cambio di marcia. La seconda riflessione – prende atto molto positivamente di uno schema di lavoro che io penso possa,  e debba,  essere replicato su altri livelli perché in questo momento prendiamo atto del fatto che si ottiene una risposta molto importante sia dal punto di vista operativo del risultato raggiunto, ma soprattutto dal punto di vista reputazionale. Il governo sta affrontando complessivamente il tema delle infrazioni. Non ne va di mezzo solamente la credibilità del governo ma c’è anche un tema collegato alle eccessive risorse che il governo spreca in questa direzione e alla mancanza di reputazione positiva a livello europeo con le istituzioni. Noi stiamo lavorando in modo intenso con la Commissione Europea rappresentando le nostre esigenze e le nostre pecurialità; questo penso che sia, quello di oggi, un segnale molto importante dove presentiamo un risultato che può essere una buona pratica per poter continuare in questa direzione”.

Queste le parole del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto:

 “Dal 2017 a oggi sono stati bonificati o messi in sicurezza 69 siti, una media di 14 discariche l’anno. Undici sono in attesa di comunicazione formale da parte della Commissione europea per la chiusura della procedura di infrazione. Il modus operandi dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri per la bonifica delle discariche e la soluzione della crisi sono buone pratiche di attuazione per raggiungere l’obiettivo “inquinamento zero”. La struttura commissariale rappresenta un modello di efficienza e qualità amministrativa. Il suo è “un impegno istituzionale forte, capace di governare procedimenti oggettivamente complessi in un contesto minacciato, tra l’altro, dalle infiltrazioni criminali. le discariche ci separano dall’economia circolare, dalla sfida di rifiuti zero, dalla possibilità di un recupero energetico delle materie. Avanti quindi con la bonifica degli errori del passato con la ferma e tenace determinazione che questi errori non potranno ripetersi perché il futuro dell’Italia è quello di un paese senza discariche, dove i rifiuti sono una risorsa. Confido che il metodo di collaborazione possa davvero rappresentare un prototipo virtuoso di successo.”

Dichiarazione Giuseppe Vadalà:

“Portare questi temi, un lavoro di 5 anni, confrontarci con le istituzioni dell’Unione europea e capire come questo lavoro puntuale e operativo si inquadri nel lavoro generale dell’Ue è molto importante, abbiamo avuto conferma di questo lavoro e scambi di esperienza con altri Paesi, questo ci consentirà di poter progredire”. È il bilancio del generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, commissario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, in merito al suo intervento a Bruxelles al convegno “Il modus operandi dell’Italia e dell’Arma dei carabinieri per la bonifica delle discariche e per la soluzione della crisi. Buone pratiche di attuazione per l’inquinamento zero”. Durante il suo intervento il generale Vadalà aveva sottolineato che “è necessario porre rimedio al vulnus provocato dalla fase di intensa industrializzazione che ha attraversato l’Italia e l’Europa per tutto il secolo scorso e quindi realizzare le indispensabili azioni risanatrici, colpire le responsabilità per i cattivi iter amministrativi dei lavori effettuati, perseguire i reati di corruttela esistenti, bloccando le infiltrazioni criminali accertate in questo settore, applicare il principio del ‘chi inquina paga’ e quindi alla fine proporre adeguate e possibili soluzioni che evitino il ripetersi di tali gravi dissesti ambientali per il nostro Paese.