24 MARZO LA GIORNATA EUROPEA DEL GELATO ARTIGIANALE E L’ITALIA LO PORTA NEL MONDO

Non è facile attribuire una “paternità” al gelato. Alcuni la fanno risalire addirittura alla Bibbia: Isacco, offrendo ad Abramo latte di capra misto a neve, avrebbe inventato il primo “mangia e bevi” della storia. La produzione e il consumo del gelato risale ai tempi dell’antica Roma. Ma pare che anche la civiltà greca, quella araba e anche i cinesi facessero uso di tale alimento. Naturalmente il gelato di allora era ben diverso da quello di oggi. Ad esempio Alessandro Magno si faceva preparare un composto di frutta, spezie, miele e neve che può ritenersi un lontano antenato del gelato così come lo intendiamo oggi. Notizie più certe riguardo il gelato si hanno a riguardo di Bernardo Buontalenti, un cuoco fiorentino, che nel 1565 riuscì a preparare una miscela simile a quella che conosciamo oggi. Egli riuscì ad introdurre alcune tecniche di refrigerazione presso la corte di Caterina de’ Medici prima, con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, ed in seguito presso il Cafè Procope di Parigi, dove veniva servita una grande varietà di gelati. Il successo che il Buontalenti riscosse contribuì a far diffondere in tutta Europa le botteghe dei mastri gelatai italiani. La tecnica usata per la produzione del gelato prevedeva l’uso di un recipiente in legno riempito di ghiaccio e sale che a sua volta circondava un altro contenitore in rame che conteneva la miscela da lavorare. Secondo altri, il gelato fu preparato per la prima volta da un certo Ruggeri, sempre di Firenze, che grazie ad un preparato che comprendeva panna, zabaione e frutta divenne ben presto famoso, tanto che fece fortuna a Parigi. Tra le varie scuole che si sono distinte nel tempo nella fabbricazione del gelato merita senz’altro citazione quella veneta, in particolare quella del Cadore e della provincia di Belluno, che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo. Ma la storia moderna di questo goloso alimento comincia ufficialmente quando l’italiano Filippo Lenzi, alla fine del XVIII secolo, aprì la prima gelateria in terra americana. Il gelato si diffuse a tal punto da stimolare una nuova invenzione: la sorbettiera a manovella, brevettata nel XIX secolo da William Le Young. Il primo gelato industriale su stecco, il Mottarello al fiordilatte nasce in Italia nel 1948. Subito dopo, negli anni 50, arriva il primo cono con cialda industriale il mitico Cornetto. Gli anni 70 e la diffusione del frezeer domestico battezzano invece il primo secchiello formato famiglia, il Barattolino. Fino ad arrivare al primo biscotto famoso diventato un gelato di successo, il bicolore Ringo.

113 ANNI FA UN ITALIANO BREVETTA IL CONO GELATO

Il brevetto dello stampo per realizzare i coni per gelati è avvenuto il 13 dicembre 1903, all’ufficio brevetti degli Stati Unti di Washington, a cura di un italiano, Italo Marchioni. Come riportava il 16 agosto 1956, il periodico “Il Cadore”, Italo Marchioni nacque a Peaio di Vodo di Cadore 21 dicembre 1868 vi abitò fino ai vent’anni, dopo di che lasciò il suo paese per emigrare in America: prima a New York, poi a Philadelphia, nella Pennsylvania dove fece per breve tempo il commesso in un mercato di frutta e dove concepì l’idea di metter su un ristorante. Qualche anno dopo possedeva nella metropoli tre avviatissimi locali. L’intraprendenza di Marchioni gli giocò un brutto tiro. Decise di vendere i tre ristoranti e con il ricavato acquistò le azioni di una miniera d’oro in Canada, che risultò poi essere solo nella fantasia dell’imbroglione che gliela aveva venduta. Trovatosi di punto in bianco sprovvisto di denaro, ma con la volontà di riuscire a qualunque costo a farsi strada, Marchioni si diede da fare per trovare il modo dì produrre qualche cosa di meglio dei piattini per sorbire il gelato. Riuscito a portare a grado dì perfezione i suoi esperimenti, iniziò la produzione di certe coppe commestibili fatte con pasta dolce iniettata ed a forma di cono. La sua fama venne ribadita, al momento della morte (28 luglio 1954) dal New York Herald Tribune con un articolo a lbrevetto-marchioni-ridui dedicato che riportava: “ Italo Marchiony di ottantasei anni, ideatore del cono gelato e produttore di canditi, è morto ieri nella sua abitazione al 332 Adolpfus Ave” . A Vodo di Cadore qualche anno fa, a ricordo dell’illustre concittadino è stata realizzata una scultura di un cono in ferro battuto (foto). Recentemente, all’ingresso del paese, è stata posta anche una cartellonistica che ricorda Italo Marchioni.