PRODOTTI ALIMENTARI “ITALIAN SOUNDING” IN EUROPA E NORDAMERICA

Il volume d’affari dell’Italian Sounding è di 90 miliardi di euro a livello globale, valore che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70%, e pari al triplo del fatturato dell’export italiano del settore alimentare (32,1 miliardi di euro nel 2017). I prodotti più imitati sono piatti pronti e surgelati, conserve e condimenti, latticini e pasta. Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta da Assocamerestero, nell’ambito del progetto True Italian Taste, su tutti quei prodotti che, attraverso l’utilizzo improprio di nomi e immagini, evocano una finta “italianità”. L’indagine in questione ha infatti l’obiettivo di analizzare tutte le varie peculiarità di questo fenomeno- tenendo conto della tipologia del prodotto e del canale di vendita- e valutare gli impatti sull’export dell’industria agroalimentare italiana.

I ricavi del settore tornano finalmente a crescere, raggiungendo il valore di 137 miliardi di euro (190 se si considera l’intero settore, comprensivo del primario), con un aumento del 3,8% rispetto al 2016. Il risultato si attribuisce all’export: nel 2017 le esportazioni raggiungono i 32,1 miliardi di euro (+7% su base annua). Nel 2018, il fatturato aumenta del 3,5%, con un incremento dell’industria manifatturiera, e un aumento delle vendite oltreconfine dell’8,7%. Il 9,2% dell’export italiano dei prodotti alimentari. 818 sono prodotti certificati DOP e IGP, che costituiscono il 22% delle esportazioni dell’agroalimentare nazionale, per un valore di 8,4 miliardi di euro. Importante è l’unione dei prodotti agroalimentari italiani al loro territorio di origine. Al 2017 sono oltre 5mila le eccellenze alimentari tradizionali prodotte in Italia.