Presidente Daniele Libertini…è A.N.C.
OSTIA – L’Associazione Nazionale Carabinieri è sempre con tutti è per tutti
Intervista di Paola Pacifici
Presidente, la Associazione Nazionale Carabinieri quando nasce e perchè?
A Milano, il 1° marzo 1886, si costituisce la Società di Mutuo Soccorso tra congedati e pensionati dai Carabinieri Reali, la prima vera associazione tra militari non più in servizio. Ad Ostia nasce nel 1995 grazie ad una intuizione del S. Tenente Michele Vigilante, con circa 30 soci. Nel tempo grazie al suo successore Lgt. Battista Mazzocchetti e dallo scrivente dal 2015, anno in cui sono diventato Presidente, si è arrivati a circa 400 iscritti, considerando che parliamo soltanto del territorio del X Municipio.
Quanti soci-carabinieri ne fanno parte, ma anche non carabinieri?
La nostra sezione conta circa 400 iscritti di cui soltanto 150 effettivi, cioè coloro che hanno prestato servizio nell’Arma dei carabinieri, il resto sono familiari e simpatizzanti. Si, accogliamo al nostro interno anche chi non ha prestato servizio ma che ha nei nostri valori un punto di riferimento nella vita.
Le vostre numerose ed importanti attività a chi si rivolgono?
Si rivolgono direttamente alla cittadinanza, d’altronde dopo essere stati al servizio della gente anche in pensione si continua ad essere al servizio della gente, ora con modalità e tempi diversi, rivolti soprattutto a chi necessita di aiuto. Se lo straordinario legame che ci unisce con la popolazione non si è mai spezzato nel tempo e, anzi, si è potuto consolidare in due secoli di storia italiana è, in primo luogo, merito del sacrificio di tanti militari, e volontari che, in ogni tempo, in pace e in guerra, in Patria e all’estero, hanno sacrificato e sacrificano la loro vita, ovunque ci sia stato e ci sia bisogno di salvaguardare la convivenza civile, di soccorrere, di ripristinare pace e fiducia.
Il carabiniere è sempre stata e sempre sarà una “persona di fiducia e di riferimento”. E’ così anche quando si va in pensione?
Sicuramente si, lo constatiamo ormai quotidianamente con le richieste di aiuto che ci pervengono. Spirito di abnegazione e sacrifici quotidiani sono virtù caratteristiche di noi tutti tutori dell’ordine e, in qualità di carabiniere in congedo, sono veramente orgoglioso di appartenere a questa grande famiglia.
I vostri contatti con le altre associazioni in Italia e all’estero?
La nostra associazione è strutturata, come l’Arma dei Carabinieri, in maniera alquanto capillare non solo sul nostro territorio ma anche con numerose sedi all’estero con le quali si è in costante contatto anche per scambio di idee, impressioni e modalità operative.
Tanto volontariato e corsi di formazione, e i programmi per quest’anno?
Il volontariato è quotidiano e costante, dalla pandemia in poi non ci siamo mai fermati, il territorio ha bisogno di aiuto ma, soprattutto chi ha bisogno di aiuto, è in costante crescita e, quindi, eccoci a moltiplicare le nostre forze per soccorrere i più deboli. Il Volontariato sa “ascoltare” chi ha bisogno di aiuto e noi carabinieri, sia in servizio che in pensione, dobbiamo sempre ricordarlo: abbiamo passato tutta la vita al servizio dell’altro, di chi ha bisogno, di chi grida aiuto! Nella solitudine, a volte anche graffiante, che genera paura, nelle lacerazioni dell’animo, davanti alle angosce dettate da malattie, davanti a delle creature sofferenti, il Volontariato c’è, è presente. E’ la piccola goccia nel mare immenso dell’umanità ma c’è è presente. Il Volontariato dell’A.N.C. in pratica non è altro che la cassa di risonanza dei bisogni cogenti del nostro tempo. In questo ordito di disponibilità, soprattutto con chi non si conosce, in questo dono spontaneo, ecco che l’amicizia diventa divina perché in essa splende la vera forza. Della forza operativa del Volontariato si conoscono i punti di partenza con il volere sollevare la sofferenza di chi ha bisogno; vengono legittimati i punti di arrivo, creando una rete d’amore diffuso e senza limite alcuno; si ottimizzano gli itinerari più idonei con la capacità di far volare la creatività e la fantasia, caratteristica unica e tutta italiana.
L’A.N.C. e i giovani?
Ma noi abbiamo tanti ragazzi iscritti e che prestano servizi di volontariato. I ragazzi hanno bisogno di chi li ascolti, di chi dedichi tempo a loro e noi siamo presenti anche in questo. Nel tempo ne abbiamo avviati al lavoro diversi, in base alle loro aspettative, e li inseriamo anche a svolgere il Servizio Civile Universale in modo da introdurli alla vita lavorativa, fatta di regole e compromessi che talvolta sono difficili da accettare.
In questi anni sono cambiate tante cose nella attività dei carabinieri, tante tecnologie che servono e aiutano le loro attività. Ma cosa non è cambiato e non cambierà mai?
Non è cambiato lo spirito con cui ci si approccia alle persone, un carabiniere ascolterà ed aiuterà (nei limiti del possibile) sempre e comunque chiunque si rivolga a lui.
Nei vostri “principi” c’è la “devozione alla Patria”, cioè?
Vede, quando si dice un giuramento è sempre valido, può far riferimento a noi carabinieri. Fin dalla sua fondazione l’Arma ha espresso questo insindacabile e incontrovertibile valore, oggi direi anche aggiunto. Per un carabiniere il giuramento allo Stato è sacro e dovrà essere sempre rispettato, prima la Patria e poi il resto.
Presidente chi è “un carabiniere … chi è un carabiniere”… e lo si è per tutta la vita?
Oggi testimoni delle tradizioni che hanno reso l’Arma ‘Benemerita’ siamo noi dell’Associazione Nazionale Carabinieri, tesi ad affermare e, qualora ce ne fosse bisogno, a riaffermare, che l’Arma rimane uguale a sè stessa, “immutabile nella fedeltà e nell’abnegazione silenziosa”, come la definì il grande Gabriele D’Annunzio.